Fermo, 3 dicembre 2013 – Dopo il nubifragio che ieri ha sconvolto le province di Fermo (foto), Ascoli (le foto di Comunanza, San Benedetto e del fiume Tronto) e Macerata (foto) la situazione si sta normalizzando. Tutti i fiumi delle Marche (foto) stanno rientrando negli alvei e ha smesso di piovere. Dopo l'alluvione del 10 novembre scorso (foto), ricomincia la conta dei danni.

Ad ogni modo, la Protezione civile regionale ha diramato un avviso di criticità idrogeologica valido dalla mezzanotte di oggi fino a quella di domani. Previste criticità idrogeologica moderata e idraulica ordinaria nelle province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno, dove, viste le condizioni di saturazione del terreno per le piogge di questi giorni saranno possibili ulteriori fenomeni di dissesto. Criticità idroogeologica ordinaria per il resto della regione.

 

Spacca: "In arrivo 14 milioni"

Sono in arrivo quasi 14 milioni di euro per le precedenti calamità che hanno colpito le Marche. Lo ha detto il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, a margine dei lavori dell’Assemblea legislativa. “Si tratta di 6,8 milioni di euro erogati per le calamità del 2011 e di 7,3 milioni per la neve del 2012, che vanno ad aggiungersi ai 10,3 milioni assegnati dallo Stato e resi disponibili pochi giorni fa. Risorse che metteremo immediatamente a disposizione dei Comuni. Sono in totale circa 24 milioni”.

La Regione Marche ha ribadito la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza avanzata il 10 novembre scorso. “Si tratta di una richiesta ‘aperta’ - ha spiegato il presidente Spacca - e può quindi essere allargata agli eventi successivi”. Tre le criticità principali sul territorio regionale per le piogge di ieri, secondo il governatore: i fiumi Potenza, Aso (“dove sono crollati quattro ponti, rendendo impossibili i collegamenti tra due province”) e Tronto. Ma nella prossima legge Finanziaria regionale - ha annunciato - ci saranno risorse Ue per la pulizia dei fiumi, richiesti più volte dai Comuni, che renderà piu’ fluido l’intero sistema”. ‘’Comunque - ha sottolineato Spacca - ci sarà modo di approfondire la nuova emergenza maltempo insieme al capo Dipartimento della Protezione civile nazionale Franco Gabrielli, che sabato prossimo sarà a Fermo per una manifestazione della protezione civile locale.

 

Fermo
Le scuole di Fermo e Sant’Elpidio a Mare oggi sono chiuse perché il dissesto delle strade non garantisce la sicurezza dei trasporti, e difficoltà negli spostamenti, in particolare per i pendolari, riguardano tutta la rete viaria interna. Ancora tante le strade chiuse al traffico.

Ostruito persino l'accesso al centro storico a causa di una grossa frana caduta ieri sera dal Colle del Girfalco: una massa di terra e pietriccio si è abbattuta su via Vittorio Veneto e sulla sottostante via XX settembre, e fino a notte fonda, quando l’allarme è rientrato, si è temuto ci fossero dispersi sotto le macerie.

“Abbiamo ricevuto oltre 200 segnalazioni. E’ stata verificata la percorribilità delle strade: al momento è possibile ipotizzare la riapertura delle scuole per domani”. Il sindaco di Fermo, Nella Brambatti, ha fatto il punto dell’emergenza maltempo in una conferenza stampa con la Provincia. La maggiore criticità nella città marchigiana è viale Vittorio Veneto, la strada panoramica che conduce al centro storico, bloccata ieri da una frana arrivata sino alla sottostante via XX settembre, che solo per caso non ha provocato vittime. I tecnici della Regione Marche e del Genio Civile della Provincia di Fermo hanno effettuato stamane un sopralluogo e si sta costituendo un gruppo di esperti per monitorare l’evolversi dell’evento franoso. “E’ una ferita profonda - ha osservato il sindaco - che cancella la memoria di una parte del colle Sabulo. Qualsiasi intervento verrà fatto non andrà mai a sostituire l’immagine dello storico colle”. Già pronto un intervento immediato: un fondo di 200 mila euro in programma per un intervento a sud sempre su viale Veneto sarà spostato per la messa in sicurezza. La ricognizione è in corso e i tecnici stanno lavorando per valutare la possibile riapertura della strada. Lo smottamento è di 20 metri a monte e 30 metri a valle per 25 metri di dislivello.

Intanto, il presidente della Provincia di Fermo Fabrizio Cesetti chiede la dichiarazione di emergenza e il riconoscimento dello stato di calamità naturale per i danni in agricoltura. “Il territorio - ha spiegato in una conferenza stampa congiunta con il Comune - è stato colpito da un evento eccezionale. In 12 ore sono caduti 108 millimetri di pioggia, alla quale si aggiunge lo scioglimento della neve. Nell’evento eccezionale - ha aggiunto - il territorio ha risposto bene: nessun fiume che attraversa la provincia di Fermo è esondato o straripato. Gli allagamenti sono conseguenza del reticolo idrografico secondario, i fossi. Le tragedie sono state evitate grazie, come riconosciuto oggi dalla Regione Marche, dagli interventi messi in campo dalla Provincia”.

 

Valdaso
Nottata di controlli nella Valdaso per il volontari del Gruppo intercomunale di Protezione civile dell’Unione Comuni. E’ proseguito il presidio di tutti i ponti di competenza, da Rubbianello fino alla Statale Adriatica, attivita’ di monitoraggio che ieri ha permesso di scongiurare il peggio in seguito al crollo del ponte che collega i territori delle due province di Fermo e Ascoli (Monterubbiano a Montefiore). Monitorata e ripristinata la viabilita’ in diverse strade. Chiuso un tratto della strada Valdaso di confine tra i territori di Montefiore e Carassai. In questo caso la forza del fiume ha compromesso una porzione della carreggiata tanto da richiedere la parziale chiusura della strada. In un punto e’ esondato anche il fiume Menocchia e chiuso un tratto della provinciale tra Montefiore e Ripatransone. Oggi nuovi sopralluoghi sul ponte crollato; sul posto anche il sindaco di Montefiore e presidente dell’Unione Comuni Valdaso Achille Castelli e il vicesindaco Lucio Porra’ insieme ai tecnici. In fase in valutazione il ripristino dell’accesso ad una abitazione rimasta isolata a pochi centinaia di metri dal ponte a causa del cedimento dei pilastri che hanno ostruito la principale via di accesso alla casa.

 

Ascoli

Oltre 100 tecnici dell’Enel supportati da ditte esterne sono in campo nella provincia di Ascoli Piceno dove, a causa del maltempo, si registrano disservizi elettrici concentrati nel Comune di Roccafluvione località di Pescolla, Osoli, Agelli, Pastina, Scalelle, Sala, San Giacomo. Attualmente circa 200 famiglie sono senza fornitura di energia elettrica. I lavori di ripristino del servizio elettrico sono particolarmente difficili e rallentati a causa delle numerose frane che hanno compromesso le vie di accesso nelle zone colpite e impedito di raggiungere gli impianti guasti. Al momento un elicottero con a bordo personale dell’Enel sta sorvolando la zona per individuare le linee guaste e per favorire gli interventi di ripristino in collaborazione anche con la Protezione Civile.

 

Macerata
Resta critica la situazione all’indomani della nuova ondata di maltempo che si e’ abbattuta sul Maceratese. Per quanto riguarda le strade, rende noto la Provincia, restano al momento chiuse le provinciali 163 Ponte Cannaro- Seppio, a Pioraco; 62 Salti a Sant’Angelo in Pontano; 45 Faleriense Ginesina, nel tratto della panoramica di San Ginesio; 502 di Cingoli, a Colleluce di San Severino Marche; 59 Lambertuccia, a San Ginesio; 22 Casteraimondo-Camerino, da Collina a Crispiero; 28 Corridonia-Colbuccaro, all’altezza del guado sul torrente Fiastra pesantemente danneggiato.

Parzialmente chiuse le provinciali 112 San Liberato; 119 Sarnano-Gualdo e Gualdo-Santa Croce. Gia’ riaperte al transito le provinciali 256 Muccese; 113 Sant’Angelo in Pontano-Monte San Martino, interrotta per una frana nel centro di Penna San Giovanni; 120 Sarnano-Sassotetto; 502 di Cingoli; 91 Pian di Pieca-Fiastra; 67 Macina-Monte San Giusto; 140 Cervara; 132 Varanese e 70 Marina. Le criticita’ dei fiumi sono tenute sotto monitoraggio dal Genio Civile, sia sul Chienti sia sul Potenza.

Il Chienti ha esondato a Macerata prima del ponte di Sforzacosta su entrambe le sponde ma, grazie alla regolazione delle dighe di monte e alla presenza sul posto di mezzi e uomini che gia’ stavano effettuando i lavori di ripristino dei danni provocati dalla precedente alluvione, si e’ evitato che l’acqua raggiungesse le case e la strada provinciale. A valle, invece, il Chienti ha invaso i laghetti che lo costeggiano ed e’ sondato alla foce verso Porto Sant’Elpidio. Il Potenza ha inondato la zona di Sant’Egidio, San Firmano e Chiarino, nei territori di Montecassiano, Montelupone e Recanati, e in misura minore altre zone agricole in diversi comuni.