Mille Miglia in città, la leggenda corre nel ricordo di Nuvolari

Sabato i primi passaggi delle auto alle 18

MEMORIA Da sinistra  Tazio Nuvolari:  il pilota nel 1948  fu protagonista  a Reggio di un episodio  che lo catapultò nella leggenda; l’auto di Nuvolari priva di cofano; sotto il sindaco  di Reggio  Luca Vecchi e il presidente  di Automobile club Reggio Marco Franzoni  alla presentazione; in basso immagini delle edizioni precedenti

MEMORIA Da sinistra Tazio Nuvolari: il pilota nel 1948 fu protagonista a Reggio di un episodio che lo catapultò nella leggenda; l’auto di Nuvolari priva di cofano; sotto il sindaco di Reggio Luca Vecchi e il presidente di Automobile club Reggio Marco Franzoni alla presentazione; in basso immagini delle edizioni precedenti

Reggio Emilia, 19 maggio 2016 - Sono centinaia e sabato coloreranno la città al suono del pistone d’epoca, per raccontare la storia dell’Italia motoristica. Compresa la leggenda di Nuvolari ambientata a Reggio. Si tratta delle nonnette a quattro ruote della Mille Miglia, «la corsa più bella del mondo», come l’ha definita Enzo Ferrari. La cui terza tappa sfilerà nel centro storico dalle 19,45 alle 22, con anche la partecipazione di alcuni equipaggi del nostro territorio. Con provenienza da Modena sulla via Emilia, le auto transiteranno in via Ariosto e corso Garibaldi, dov’è prevista una breve sosta davanti al palazzo della Bonifica per le verifiche. Poi passaggio in via Emilia S. Stefano e piede sul gas per catapultarsi verso Parma, per la conclusione della frazione. La gara di regolarità ha risonanza internazionale e parte oggi da Brescia, per tagliare il traguardo sempre nella città lombarda domenica prossima, dopo quattro tappe. Gli iscritti sono 500.

Nella lunga lista, ex piloti, personaggi dello spettacolo, imprenditori. E ci sono pure alcuni reggiani. Tra cui Ivano Frascari di Castellarano, alla guida di una Bugatti T40 del 1930, riconoscibile per il numero 67. Con lui il copilota Luciano Teneggi di Baiso. C’è un equipaggio di Montecchio: Iones Bigliardi con il figlio Mauro, sulla Topolino C di famiglia. È un mezzo del 1950, contraddistinto dal numero 204.

L’iniziativa equivale a un museo a cielo aperto dell’automobile. La partecipazione è riservata a modelli di cui un esemplare deve aver partecipato almeno una volta alle edizioni competitive tra il 1927 e il 1957. E se si dice Mille Miglia, spicca immediatamente un nome che equivale per antonosmasia alla velocità: Tazio Nuvolari. Il celebre «mantovano volante» si è imposto in due edizioni della gara. E si segnala per un episodio proprio legato a Reggio, che pur non vedendolo vincitore, ne ha rafforzato il mito sportivo. È il 1948 e Nuvolari, 56enne, frequenta sempre il mondo delle competizioni, ma raramente si mette al volante. A sorpresa, balza su una Ferrari. In testa alla corsa con un distacco abissale, si ferma sulla via Emilia, alle porte della città. L’auto è in condizioni disastrose: priva di confano e parafango, con la balestra rotta, non può proseguire. Nuvolari, esausto, con il volto trasformato in una maschera di polvere e dolore, viene accolto dal prete della vicina chiesa di Ospizio. Fuori dalla canonica, la gente applaude l’ultimo degli eroi romantici. E’ «il più grande pilota del passato, presente e futuro»: entra definitivamente nella leggenda.

La Mille Miglia è già transitata da Reggio tante volte. E sabato dalle 19,45 ecco un nuovo capitolo reggiano per la regina delle corse. Sulla scia della leggenda di Nuvolari.