
Aurora, esame di maturità. A Vicenza un vero test
Non ingannino numeri e posizione in classifica, sarà un vero e proprio esame di maturità quello che attende la General Contractor stasera (palla a due alle 18.30) al PalaGoldoni di Vincenza.
Già, la classifica: che al momento colloca la formazione leoncella a ridosso del quartetto di testa del girone B e quella veneta dalla parte opposta in fondo al plotone ingrato ruolo di Cenerentola condiviso con la neo promossa Taranto.
Se invece che a fine novembre fossimo a primavera si potrebbe, comunque erroneamente perché l’elemento sorpresa è sempre all’ordine del giorno nello sport, pensare a ruoli, gerarchie e esiti più o meno scontati: qui invece siamo soltanto all’undicesima giornata di campionato, meno di un terzo del cammino che porta al fatidico 28 aprile ultima di stagione regolare e quindi se c’è una variabile che può trarre in inganno è proprio la collocazione delle odierne contendenti in graduatoria. Da qualsiasi ottica si guardi.
Probabile che la General abbia qualcosa in più come organico e organizzazione di gioco, altrettanto probabile che Vicenza stia pagando un avvio di stagione più complicato, e poco fortunato, del previsto.
Non sembri fuori luogo neppure l’etichetta ‘esame di maturità’ strettamente collegato ai quaranta minuti di stasera: giocare in trasferta implica portarsi appresso una serie di condizioni – e convinzioni – mentali, oltre che fisico atletiche, spesso alla base dell’esito finale dei viaggi lontano da casa: quelli iniziali della General (Chieti, Ruvo, San Vendemiano) hanno evidenziato, in maniera più o meno drastica – la trasferta pugliese un caso a se - limiti fisici e mentali letali ai fini del risultato, le più recenti, Lumezzane e Ozzano decisamente più confortanti.
Vicenza, recentemente rinforzata con l’arrivo di Lurini ha già mietuto vittime illustri, Chieti e San Severo e punta senza mezzi termini al tris per ripartire. Coach Ghizzinardi tiene alta la guardia: "Guai sottovalutare gli avversari quando si muovono sul ciglio del burrone". Anche prima di Ozzano aveva detto la stessa cosa...
Gianni Angelucci