REDAZIONE ANCONA

"Autonomia differenziata, un progetto che spacca il Paese"

Manifestazione ad Ancona contro l'autonomia differenziata: critici verso il governo di centrodestra e preoccupati per possibili conseguenze costituzionali e sociali.

Molta gente ieri mattina in piazza del Plebiscito per dire no al progetto di autonomia differenziata: la contestazione comitato referendario

Molta gente ieri mattina in piazza del Plebiscito per dire no al progetto di autonomia differenziata: la contestazione comitato referendario

"Autonomia differenziata: un progetto che spacca il Paese". Questo il messaggio principale diffuso dalla manifestazione regionale indetta dal Comitato Referendario per l’abrogazione della legge sull’Autonomia Differenziata per ribadire il suo No all’idea del governo di centrodestra. In tanti ieri si sono radunati in piazza del Plebiscito ad Ancona in rappresentanza di altrettante associazioni, sindacati, partiti, amministratori locali e così via, tutti all’interno del perimetro del Comitato Referendario. Qualcosa non ha funzionato sotto il profilo dell’organizzazione, visto che l’evento si è svolto nel cuore della piazza senza la possibilità di utilizzare il palco che il Comune avrebbe dovuto allestire, come da richiesta pare giunta nelle settimane precedenti.

Al netto di questo inghippo procedurale, l’evento di ieri è stato molto partecipato, seppur senza bandiere di sorta: "Sì all’Italia unita, libera e giusta" è stato lo slogan uscito con vigore dall’incontro. Gli interventi che si sono succeduti hanno fornito anche le necessarie informazioni su quello a cui si andrebbe incontro con queste autonomie: "Si tratta di un progetto che sconvolge gli equilibri costituzionali, mortifica l’autonomia comunale per un neocentralismo regionale di cui l’Italia non ha certo bisogno _ hanno spiegato i promotori _. Un disegno volto a compromettere diritti fondamentali e a indebolire ulteriormente le strutture fondamentali dello Stato, a partire dal Servizio Sanitario Nazionale e dal sistema dell’istruzione". Tanti i membri del Partito Democratico e di altri partiti della stessa area, dal Movimento 5 Stelle ad Avs e +Europa e poi i sindacati, dalla Cgil alla Uil, quindi Anpi, Arci, Libera e così via. L’obiettivo è, una volta raggiunto il numero minimo necessario per la presentazione del referendum del 2025, superare il quorum e abrogare la legge sull’autonomia differenziata.