ANDREA PONGETTI
Cronaca

Choc a Fabriano. Ombre sulla ginnastica: "Sofia Raffaeli costretta a spogliarsi per un errore"

Le nuove intercettazioni dell’inchiesta che ha coinvolto la Federazione chiamano in causa Julieta Cantaluppi, ex allenatrice della squadra. Le atlete sarebbero anche state rinchiuse in uno stanzino per punizione

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Bufera nella FederGinnastica italiana: ora nelle intercettazioni che stanno destabilizzando una delle discipline che negli ultimi anni ha portato più allori al nostro Paese finisce anche la Ginnastica Fabriano. Senza alcuna denuncia né indizio di reato, ad ora, è bene chiarirlo subito: già perché nessuna denuncia è mai partita da Fabriano per maltrattamenti sulle atlete, né risulta nessun passaggio degli atti da Monza (dove la Gip del tribunale ha chiesto l’imputazione coatta per maltrattamenti per l’ex commissario tecnico dell’Italia Emanuela Maccarani) verso la città della carta, così come non vi è alcun nuovo filone di indagine. Ma sono proprio le intercettazioni finite agli atti del processo Maccarani – per presunti maltrattamenti nella ritmica all’Accademia Desio – a tirare in ballo Fabriano: in una conversazione del novembre 2022, Olga Tishina, vice dell’ex Ct e tecnico di Desio, rivolgendosi a Natalia Nesvetova (responsabile tecnica del Prato) evidenzia che "da lei è tutto molto peggio...Da lei (cioè Julieta Cantaluppi, all’epoca tecnico di Fabriano) ci sono dei maltrattamenti. Quando faceva fare a Raffaeli e Serena Ottaviani a lanciarsi il cerchio...e ogni volta che non riuscivano a fare il lancio dovevano togliersi una parte dei vestiti. E alla fine sono rimaste in mutande".

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Non solo, sempre secondo Tishina, intercettata, Cantaluppi "chiudeva le atlete in uno stanzino piccolo, freddo, senza telefoni, senza nulla, perché si allenavano male, lei le metteva in punizione, stavano sedute per terra...".

In un’altra intercettazione del mese successivo, la ginnasta Martina Centofanti, rivolgendosi alla madre, racconta che un’altra ginnasta, Agnese Duranti, aveva parlato di Fabriano al Safeguarding Office, l’organismo che raccoglie denunce anonime del tesserati: a chiudere la telefonata il racconto di una Sofia Raffaeli costretta a inginocchiarsi davanti a "una allenatrice" per aver sbagliato un esercizio. Anche qui non c’è però mai stata una denuncia o l’apertura di un fascicolo, cosa che invece era avvenuta nel caso che ha portato in tribunale Maccarani, e dunque la massima cautela, su argomenti così delicati, è più che mai d’obbligo.

C’è poi una ulteriore intercettazione, del novembre 2022, in cui Cantaluppi si informa con Nina Corradini (accusatrice della Maccarani) se in Procura a Monza le domande siano state soltanto sulle coach di Desio (appunto Maccarani e Tishina) o pure su altre società sportive. Chiaro che queste intercettazioni aumentano in maniera vertiginosa il clima di tensione nella ginnastica italiana, coinvolgendo una realtà considerata modello come quella di Fabriano, e una allenatrice, già atleta di grande livello, come Julieta Cantaluppi, dal 2023 direttore tecnico della Nazionale di Israele.