False fideiussioni, grazie all’Ikea sgominata banda internazionale

Il bilancio della Guarda di Finanza

La cerimonia delle Fiamme gialle

La cerimonia delle Fiamme gialle

Ancona, 23 giugno 2015 - False fideiussioni per oltre 100 milioni di euro, la segnalazione dell’Ikea al Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Ancona fa saltare il banco. Un sodalizio criminale operante tra Roma, Latina e Londra, il cuore pensante della truffa, aveva avviato il sottile gioco basato su truffe fideiussorie, coinvolgendo enti e imprese in tutta Italia, fino ad emettere ben 135 false fideiussioni. L’operazione, denominata «Veritas», ha portato a 14 provvedimenti giudiziari. Tutti soggetti italiani, tranne un inglese, nessuno dei quali residente o originario delle Marche. Nell’anconetano l’organizzazione aveva tentato di piazzare polizze avvelenate nei confronti dei Comuni di Jesi e Monte San Vito. In quelle occasioni gli addetti comunali avevano semplicemente rifiutato qualsiasi accordo o avvio della pratica e la cosa era finita lì.

La stessa cosa sarebbe successa per il caso della sede dell’Ikea, tra Ancona e Camerano, se i responsabili della trattativa, insospettiti dal ‘gancio’, non avessero deciso di chiamare in causa le fiamme gialle. Il resto, appunto, lo hanno fatto proprio gli inquirenti del Nucleo, guidato dal colonnello Pierfrancesco Sanzi, che in poco tempo hanno ricostruito il malaffare. La vicenda dell’Ikea era legata alla presentazione, da parte di una società di pulizie anconetana, delle credenziali per occuparsi delle pulizie del grande centro commerciale. Prima della firma del contratto, i vertici Ikea avevano chiesto la copertura finanziaria della società e qui era entrata in gioco l’organizzazione italo-londinese. Captato il pericolo della truffa, Ikea Ancona non solo ha posto il diniego, ma ha attivato la girandola di controlli e l’indagine «Veritas» che ha fatto molto rumore. La società anconetana di pulizie, secondo le indagini della finanza, non è coinvolta nella truffa.

Nei primi cinque mesi del 2015 la Guardia di finanza delle Marche ha scoperto 150 evasori totali, soggetti sconosciuti al fisco, e 34 paratotali. Per il resto, l’attività delle fiamme gialle ha fatto registrare uno sforzo importante sul fronte dei reati fiscali. Più di 250 denunce per frodi e reati fiscali, con il sequestro patrimoniale anche per equivalente di beni per oltre 22 milioni di euro. Nei primi 5 mesi dell’anno la Guardia di finanza delle Marche ha svolto varie indagini a tutela della spesa pubblica e contro l’evasione fiscale: i dati sono stati riassunti ieri dal generale Umberto Sirico, comandante regionale della Finanza, in occasione della cerimonia per il 241esimo anniversario della fondazione del Corpo della Guardia di finanza. Le Fiamme gialle hanno riservato una particolare attenzione all’evasione fiscale internazionale e alle frodi all’Iva (50 quelle individuate). Notevole anche la platea di soggetti che hanno percepito indebitamente contributi comunitari o nazionali e locali: in tutto 74, per un valore di 1,6 milioni di euro incassati senza averne diritto.