Trasferimento all’ex Savoia sì, trasferimento no. La vicenda del liceo scientifico Benincasa resta un rebus alla luce dei problemi emersi in sede di progettazione Pnrr e una prospettiva tempistica non più così blindata. Un’area, quella di maggior concentramento del traffico urbano su cui il Comune ha delle idee per risolvere il caos. Tornando per un attimo sulle sorti del liceo Benincasa, resta in piedi l’ipotesi, al momento più realistica, di procedere al trasferimento dall’inizio dell’anno didattico 2024-25 e fino a giugno prossimo lasciare tutto com’è. Di certo le lezioni per gli 800 studenti dello storico liceo anconetano non riprenderanno nel vecchio plesso scolastico in pieno centro ad Ancona l’8 gennaio, dopo la pausa natalizia. Lo stesso presidente della Provincia (ente competente per l’edilizia scolastica superiore, le scuole di grado inferiore sono curate dai Comuni), Daniele Carnevali, ha confermato al Carlino che, in ogni caso, servono alcune settimane per sistemare gli ultimi ritocchi dell’allestimento all’ex Savoia. Da qui alla ripresa delle lezioni dopo l’Epifania sono attese nuove comunicazioni, decisioni e prese di posizione, ma l’ipotesi di spostare il passaggio dal plesso di via Marini a quello di via Vecchini a settembre 2024 è tutt’altro che da scartare. Una scelta che farebbe contenti tutti; le istituzioni, a partire dal Comune di Ancona preoccupato per le questioni ambientali e per la viabilità, tra smog e traffico che rischiano di trasformarsi in un vero problema; e poi studenti, docenti e dirigente, Maria Alessandra Bertini, sorella dell’assessore comunale alla cultura. Di mezzo però ci sono gli investimenti e stiamo parlando di bei soldi.
A partire dal progetto fonte Pnrr per demolire e ricostruire l’attuale Benincasa, su cui ballano oltre 10 milioni di euro, progetto come detto in forte bilico; Carnevali ha chiesto un incontro urgente ai ministri Fitto e Valditara per chiarire l’impasse, per ora senza risultato. E poi ci sono i circa 2 milioni di euro già spesi per adeguare l’ex Savoia in modo da accogliere le lezioni in piena sicurezza, anche sotto il profilo ambientale con la realizzazione di un impianto di areazione e filtri speciali.
È bene ricordare che entrambi gli edifici, Benincasa ed ex Savoia, non sono in regola con le norme antisismiche. Come accennavamo all’inizio, per l’ex Savoia, il palazzo al centro di un terribile quadrilatero della circolazione urbana, la giunta Silvetti ha dei progetti non ancora nero su bianco, ma reali.
Ad esempio la possibilità, previo parere favorevole della Provincia, di demolire il plesso della palestra – all’angolo tra le vie Vecchini, san Martino e Giannelli – e snellire il traffico realizzando due rotatorie, una per ognuno dei due impianti semaforici che a quel punto sparirebbero. Al momento quel disegno non è applicabile per una questione di carenza di spazi e misure, ma abbattendo la vecchia palestra sarebbe possibile ridisegnare la viabilità e decongestionare il traffico in quel punto nevralgico, specie in determinati periodi della giornata.
Pierfrancesco Curzi