
Dopo mesi di restauro torna finalmente nella sua collocazione originaria il Crocifisso artistico della Scala Santa di Loreto: scultura lignea di gran pregio realizzata prima del 1940, che per decenni ha accolto i pellegrini alla sommità della lunga scalinata che dalla Stazione della città mariana conduce al Santuario della Santa Casa.
Domani, a partire dalle 17 è prevista la cerimonia pubblica di ricollocazione del simulacro nella sua sede originaria, dopo essere stato riportato all’antico splendore da un’accurata operazione di restyling condotta su iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Loreto, che ne ha finanziato il restauro conservativo e, in parte, anche ricostruttivo.
"Si tratta di un’azione importante che la Fondazione ha intrapreso in quello che è uno dei suoi settori di competenza, ovvero Arte e Beni culturali – spiega il Presidente Paolo Niccoletti, alla guida della Fondazione Carilo dallo scorso 4 agosto – Rientra nella mission della Fondazione anche la tutela e valorizzazione del patrimonio storico-culturale del territorio e in questo caso specifico c’è una valenza ancora più significativa, perché si intrecciano elementi sia storici che spirituali importanti: la nostra città è molto legata a questo Crocifisso, amato anche da moltissimi devoti. Riportarlo a nuova vita e restituirlo alla collettività è per la Fondazione Carilo un motivo di orgoglio". Sospeso tra spiritualità e memoria collettiva, si staglia il maestoso Crocifisso artistico, realizzato sicuramente da una mano altamente qualificata, le cui origini si erano perse nel tempo per essere poi in occasione del restauro meticolosamente ricostruite da Fondazione Carilo, Delegazione Pontificia – ovvero il soggetto che ottantadue anni fa commissionò e acquistò l’opera (all’epoca con la denominazione di Amministrazione della Pontificia Basilica della S. Casa, ndr) - e la Soprintendenza di Ancona, dal momento che la scultura, avendo oltre 80 anni, rientra tra i Beni Culturali. Rimasto per anni nella sede originaria, coperta da un tetto ma aperta sui tre lati, il Crocifisso ha subito gli effetti degli agenti atmosferici. Da qui l’esigenza del restauro, portata a termine dall’azienda specializzata ARTè. Dopo la Santa Messa celebrata in Basilica alle 17 da monsignor Fabio Dal Cin, si procederà in corteo fino alla Scala Santa, dove alle 18 avverranno la scopertura dell’effigie.