"Immediata rimozione del ponte 2 giugno o innalzamento dell’intradosso al di fuori del franco idraulico nel rispetto delle vigenti norme tecniche di costruzione". Dopo la perizia choc fatta fare dalla Procura di L’Aquila sul ponte 2 giugno di Senigallia, che ha stabilito come l’infrastruttura costituisca un ostacolo al deflusso di una portata ambia di acqua perché costruito male e responsabile dell’alluvione avvenuta il 15 settembre del 2022, arriva una diffida stragiudiziale alla Regione Marche, nella veste del presidente Francesco Acquaroli, al Comune di Senigallia rappresentato dal sindaco Massimo Olivetti e al vice commissario per l’alluvione Marche 2022 l’ingegnere Stefano Babini. Ad inoltrarla via pec è stato l’avvocato Simeone Sardella, lo stesso che ha fatto l’esposto in Procura dopo l’inondazione del Misa che ha allagato la città, le abitazioni e i negozi, ravvisando che c’era qualcosa che non andava in quel ponte. Il legale, che è tra i danneggiati dell’alluvione perché abita nelle vicinanze del ponte, e tutela a sua volta altri danneggiati, diffida ed intima i destinatari della pec ad intervenire sul ponte o li riterrà direttamente responsabili nel caso si verifichi una nuova ed eventuale inondazione provocata dal ponte. L’avvocato indica nella diffida ad adottare con massima urgenza ogni necessario intervento come "la realizzazione di vasche di laminazione di portata e dimensione tali da garantire con certezza scientifica il transito di una piena che possa essere contenuta dalla sezione attualmente disponibile al di sotto dell’intradosso del ponte".
ma.ver.