Jesi, un altro giovane agli Orti Pace con la droga: era clandestino

Alla vista dei poliziotti il 32enne tunisino senza fissa dimora ha lanciato un involucro di hashish in un cespuglio. E' stato denunciato denunciato in stato di libertà per il reato di ingresso illegale nel territorio dello Stato e segnalato per uso personale di stupefacenti

Gli Orti Pace
Gli Orti Pace

Jesi (Ancona), 14 settembre 2023 – I polizotti notano un giovane che alla loro vista getta qualcosa tra gli arbusti e trovano un altro clandestino. È accaduto nell’area degli Orti Pace già teatro nel recente passato di episodi simili. Continua il contrasto all’immigrazione clandestina da parte della polizia. Nel pomeriggio di ieri, personale di polizia giudiziaria al comando del dirigente vice questore Paolo Arena ha proceduto a un servizio antidroga nelle vie più sensibili e a rischio criminalità del territorio jesino. In particolare al parco pubblico Orti Pace di via Setificio, i poliziotti hanno fermato un cittadino di nazionalità tunisina di 32 anni senza fissa dimora. L’uomo, intento a fumare, alla vista dei poliziotti ha estratto dalla tasca qualcosa lanciandola tra gli arbusti circostanti. Considerato l’atteggiamento sospetto e la diffidenza ai controlli di polizia, gli agenti hanno proceduto a perquisizione personale recuperando l’involucro gettato nella vegetazione. Si trattava di una canna e di un involucro in plastica contenente hashish del peso di 11 grammi. L’uomo, portato in commissariato, è stato segnalato all’autorità amministrativa per uso personale di stupefacente. Ma non è finita qui: dagli accertamenti nel sistema d’indagine, il 32enne non risultava in regola con le norme che disciplinano l’ingresso degli extracomunitari, per cui è stato denunciato in stato di libertà per il reato di ingresso illegale nel territorio dello Stato e posto all’attenzione dell’ufficio immigrazione della questura che valuterà l’espulsione. Incisiva l’azione di polizia portata avanti dal commissariato , secondo le direttive del questore di Ancona Cesare Capocasa, nei luoghi più a rischio, specie i parchi aperti a tutti i cittadini e che non possono divenire zone franche ove prenda piede lo spaccio di droga e il malaffare.