
Preoccupano gli avvistamenti sulla trafficata strada, Zinni interviene: "La nostra azione non si ferma, ma bisogna mettere a sistema il progetto".
"Con la cattura dei cinghiali in città non ci fermiamo, andiamo avanti e una gabbia è sempre posizionata. E’ un sistema da mettere a regime per il quale ci vuole la collaborazione di più enti e anche fondi ma non molliamo". Così l’assessore alla Sicurezza del Comune di Ancona, Giovanni Zinni, risponde in merito al progetto del trappolamento degli ungulati che da diverso tempo proliferano in città e stanno creando problemi perché troppo vicini al centro abitato e alle strade ad alto scorrimento di veicoli. Un progetto denominato Urca, dal nome dell’associazione con cui è stato sottoscritto, l’Unione Regionale Cacciatori dell’Appennino, e approvato con una delibera della giunta comunale. Era finalizzato proprio alla cattura dei cinghiali in città. Una sperimentazione, autorizzata con una ordinanza del sindaco a dicembre del 2023, che ha permesso di catturare diversi esemplari attraverso delle gabbie dove entrano e non possono uscire. Gli animali erano poi trattati con telenarcosi e successiva eutanasia.
"Il progetto c’è ancora – spiega Zinni – e ha permesso di catturare 15 esemplari fino ad ora. Numeri che abbiamo portato anche all’attenzione dell’assessore regionale Andrea Maria Antonini perché il sistema funziona ed è efficace per prendere i cinghiali in sicurezza senza sparare e creare pericoli nel centro abitato. Ora questo progetto lo dobbiamo mettere a regime ed esportare in tutta la regione. Bisogna trovare una procedura, dei finanziamenti utili all’acquisto di altre gabbie, del materiale occorrente come le reti, per definirlo in maniera continua". L’assessore comunale sottolinea come intanto "si è voluta costruire una struttura sicura per tutti, per i cittadini, per l’animale affinché non soffrisse perché vengono addormentati e poi abbattuti". "Tutte le 15 carcasse dei cinghiali già presi – continua Zinni – sono state portate all’istituto Zooprofilattico perché non c’è commercio dietro questa carne. La cattura poi avviene in determinate giornate e dietro c’è un metodo molto laborioso che per estenderlo comporta un maggio numero di volontari, di gabbie, servono più enti che procedano".
Il Comune ha a disposizione una gabbia-trappola, nelle fasi delle catture precedenti ne ha avute due, perché una presa in prestito, collocate tra il Pincio, Cittadella e zona Regione. Prima di arrivare a prendere il cinghiale, che deve fidarsi ed entrare nella gabbia, c’è tutta una attività di pasturazione, si mette il cibo per attirare l’animale e questo va avanti per settimane.
Sul doppio avvistamento dei cinghiali in via Flaminia l’assessore spiega che gli ungulati arrivano da due zone. "Quelli a nord arrivano dalla Vallesina – osserva Zinni – quelli in città sono della zona del Conero. Poi ci sono sempre degli intrusi che vengono da fuori e diventa difficile monitorare. L’obiettivo è quello di aumentare il numero delle trappole, fino a 4-5".
ma. ver.