PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Le mense scolastiche nel mirino: "Cibo non gradito e tanti sprechi"

I dubbi sono stati espressi dalle organizzazioni dei genitori durante la Quinta Commissione del Comune

Le mense scolastiche nel mirino: "Cibo non gradito e tanti sprechi"

Mense scolastiche, cibo non sempre gradito e spreco alimentare. Sono stati questi i temi principali su cui si è dibattuto ieri nel corso della V Commissione alla presenza delle organizzazioni dei genitori. È stata l’assessore ai servizi educativi, Antonella Andreoli, a rispondere alle sollecitazioni giunte da parte dei comitati per le mense e dalle associazioni, a partire dal Cgd, Coordinamento genitori democratici. In calendario c’erano altri temi molto delicati, a partire dai trasporti e dal tempo prolungato nelle scuole fino alla carenza di palestre, ma la discussione sulle mense ha richiesto tempo. Da qui l’aggiornamento dei lavori della V Commissione.

I problemi legati alle mense sono quelli accennati all’inizio. Agli alunni anconetani il cibo offerto non piace troppo. Non si è parlato di alimenti di scarsa qualità, ma di come gli stessi vengono preparati, in particolare il pesce: "Nulla da dire sulla qualità dei prodotti, in realtà sono stati sollevati alcuni dubbi sulla preparazione e sul confezionamento. Purtroppo è emerso con chiarezza che alunni e alunne non gradiscono molto i piatti, è una questione di gusto – spiega Lidia Mangani, ex dirigente scolastica e oggi membro del direttivo del Cgd – A evidenziare questo aspetto sono stati gli stessi comitati delle mense secondo cui il gradimento è davvero basso. Qualcosa andrebbe fatto sul fronte delle derrate alimentari in corso d’opera per affrontare il problema per questo anno scolastico visto che a giugno scadrà l’appalto in corso e si dovrà procedere a una nuova gara. Diversi genitori si sono lamentati, inoltre, dei cibi che arrivano sulle tavole delle mense già freddi, ma credo che il problema sia legato anche al ritardo con cui gli stessi arrivano a pranzo dalle classi".

Analogamente al tema del gradimento va di pari passo un altro aspetto molto delicato che interroga tutti, ossia lo spreco alimentare. Le mense anconetane non sono un caso raro, tutt’altro, visto che il problema interessa molte istituzioni. Le statistiche, o meglio le percentuali emerse sulla questione sprechi fanno riflettere tuttavia: ad Ancona il 70% dei contorni circa finisce nella spazzatura, un secondo su due fa la stessa fine mentre le cose vanno meglio sul fronte dei primi piatti, con ‘appena’ il 30% del totale destinato a essere buttato: "Sono dati preoccupanti, bisogna intervenire – aggiunge Lidia Mangani – Secondo noi del Coordinamento genitori democratici servono altre forme di distribuzione dei prodotti e dei pasti e allo stesso tempo responsabilizzare i bambini. In alcune realtà, ad esempio, è stato testato con successo il criterio del self-service, con un calo dello spreco di cibo. Inoltre serve garantire sempre cibi con valori nutrizionali adeguati".

All’incontro erano presenti i rappresentanti di diversi istituti comprensivi e di scuole della città, dalle Faiani al Margherita Hack fino a quello di Torrette. L’ordine del giorno prevedeva la discussione sul delicato tema dei trasporti, in particolare gli alunni della scuola media Podesti, da un anno solare ormai costretti a seguire le lezioni nel plesso delle Tommaseo, in via Fanti, pieno centro storico.