Luciano Ghergo morto, l'imprenditore stroncato da un malore

L’imprenditore aveva 71 anni. E’ tornato a casa ed è morto in giardino. Dal nulla aveva creato un impero. Forte il suo impegno anche per il basket

Luciano Ghergo, da ex dipendente della Sip era arrivato a gestire cinquecento persone

Luciano Ghergo, da ex dipendente della Sip era arrivato a gestire cinquecento persone

Osimo (Ancona), 28 dicembre 2019 - Fino a ieri mattina era in ufficio a lavorare, come sempre, per la sua azienda. Nonostante il clima di festa tra il Natale e l’ultimo dell’anno, Luciano Ghergo si trovava lì, a disposizione per i suoi dipendenti e tutta l’attività.

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Nel pomeriggio è tornato a casa e un malore l’ha colto mentre era in giardino. Erano circa le 16.30. Quando i soccorsi sono arrivati era già troppo tardi. Ghergo, 71 anni, è deceduto a casa sua. L’imprenditore era titolare di due società, la Gi&E, azienda specializzata nella lavorazione dei tessuti plastici e naturali per coperture e tensostrutture, e la Antonio Merloni cylinders-Ghergo group spa.

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Era partito quasi dal nulla arrivando a gestire 500 persone. Da ex dipendente della Sip, ricorda il fratello Clemente, con la famiglia ha creato un «impero» basandosi sulla sua capacità e sulla forza dei suoi sogni. Una mente illuminata, un imprenditore come pochi che ha portato avanti un’azienda nonostante i tanti momenti di crisi economica italiana e mondiale. Aveva acquistato da Merloni gli stabilimenti produttivi di Matelica, Sassoferrato e Gaifana (Perugia).

Ha salvato a Matelica 120 dipendenti portando avanti l’attività fino all’accordo con il tribunale fallimentare di Macerata. La sua scomparsa improvvisa ha gettato nello sconforto tutta Osimo ieri quando, alle prime ore della sera, in tanti avevano già appreso la tragica notizia. Addoloratissimi la moglie Bruna e i tre figli Lorenzo, Stefania e Roberto. Per loro era marito e padre affabilissimo, sempre dedito alla famiglia. Ghergo era anche perfettamente inserito nel tessuto sociale osimano dove tutti lo stimavano non solo per le sue doti imprenditoriali.

E’ stato presidente dell’Accademia d’arte lirica e membro dei Lions club dove ha fornito un grande apporto umano essendo parte attiva e presenza carismatica. Il ricordo del sindaco Simone Pugnaloni: «Un grande imprenditore osimano illuminato e generoso oggi ci ha lasciato improvvisamente.

A nome mio personale e di tutta la città le più sentite condoglianze ai familiari. Davvero una grande perdita. L’ho incontrato pochi giorni fa proprio in ospedale, aveva bisogno per la sua mamma, e adesso pensare che non c’è più mi getta nel più grande sgomento. Per la città è stato anche un emblema nell’impegno a sostegno dello sport e della cultura con il fratello e tutta la famiglia, impegnati ognuno in prima persona nelle attività non solo aziendali ma nella gloriosa storia del basket osimano ad esempio.

Ricorderò sempre l’entusiasmo e il sorriso che portava sempre con sé quando mi raccontava dei nuovi investimenti fatti a Matelica acquistando un ramo d’azienda del gruppo Merloni e di quanto amava l’Accademia d’arte lirica e corale. Più di tutti quanti tifava per la sua frazione, Padiglione, dove per anni ha animato la festa d’estate della parrocchia. Che possa essere un esempio per tutti noi». I suoi amici più cari lo ricordano per le sue doti umane e comunicative. Amava, ad esempio, organizzare d’estate delle cene dove radunava i suoi più cari, per parlare, per condividere un momento a tavola. I funerali saranno fissati a breve e dovrebbero tenersi entro la giornata di domani nella chiesa di Padiglione.