
Maurizio Pincherle, i diari del professore svelati dal nipote
È una storia dalla valenza universale, ma con forti richiami al territorio, quella che sarà protagonista domani nell’ambito delle iniziative organizzate dal Comune per la Giornata della Memoria. Al centro la figura del professor Maurizio Pincherle, direttore negli anni Trenta della clinica pediatrica Gozzadini di Bologna. Un incarico che perderà nel 1938 con l’entrata in vigore delle leggi razziali. Pincherle si rifugerà allora nella villa di famiglia, a Palombina, per poi trovare ospitalità nel Fabrianese. Emarginato dalla società, perseguitato insieme alla famiglia durante il secondo conflitto mondiale, Pincherle morirà subito dopo la guerra, senza la possibilità di un vero riscatto. A raccontare la storia del luminare di origine ebraica sarà il nipote, il dottor Maurizio Pincherle, che dal nonno ha ereditato il nome, la vocazione per la cura dei bambini (è neuropsichiatra infantile) e i diari scritti durante il soggiorno forzato nelle campagne del Fabrianese, dove la famiglia si era nascosta per sfuggire alla deportazione. L’appuntamento alle 18 al centro "Pergoli" di Falconara.