MARINA VERDENELLI
Cronaca

Minacce nel condominio. Una donna a processo

Non potevano fare il minimo rumore, perfino uno starnuto dava fastidio e non potevano nemmeno parcheggiare davanti casa altrimenti erano...

Non potevano fare il minimo rumore, perfino uno starnuto dava fastidio e non potevano nemmeno parcheggiare davanti casa altrimenti erano insulti. Se si tirava lo sciacquone del bagno, di notte, la vicina di casa si attaccava al telefono per protestare e minacciare denunce. Gli inquilini del piano di sotto avrebbero subito dispetti e minacce per due anni, a Fabriano, dal 2021 al 2022. Una notte la donna, consulente assicurativa, avrebbe segato anche due piante di visciola nel giardino dei vicini.

Alla fine il capofamiglia, un fabrianese di 69 anni, ha deciso di sporgere denuncia al commissariato di polizia e la vicina di casa, 54 anni, ora è a processo per molestie. E’ difesa dall’avvocato Giovanni Fattorini. Ieri mattina in tribunale, davanti alla giudice Antonella Passalacqua, hanno testimoniato la moglie e il figlio del capofamiglia, parte civile con l’avvocato Tecla Chiucchi.

"A lei dava fastidio che noi abitavamo di sopra - ha detto il figlio -. Come sentiva rumore ci batteva sul muro o per dispetto tirava su e già la serranda di continuo. Poi ci urlava dalle scale. E’ stata una escalation. Una notte, alle 4, sono andato in bagno e poco dopo ha squillato il telefono di casa. Era lei che voleva mio padre, si lamentava del rumore che avevo fatto. Per colpa sua sono finito dallo psichiatra". La famiglia sarebbe stata spiata, filmata e fotografata. L’imputata verrà sentita nell’udienza del 14 aprile.

m. v.