SILVIA SANTINI
Cronaca

Parco del Conero, il fungo dell’olmo minaccia le piante monumentali

Ecco come si propaga la grafiosi e i consigli utili degli esperti

l'incontro

l'incontro

Camerano (Ancona), 16 novembre 2024 – La grafiosi dell’olmo che sta colpendo molti esemplari di questa pianta anche all’interno del Parco del Conero è un fenomeno ciclico che periodicamente si presenta con maggiore recrudescenza ed è riconducibile ad un fungo, l’Ophiostoma Ulmi.

Individuato già nel 1919 proveniente probabilmente dall’Asia se ne sono osservate alcune varianti. Oggi il fungo che sta attaccando le piante di olmo è l’Ophiostoma Novo Ulmi. Questo fungo si insinua all’interno degli xilemi che costituiscono i vasi linfatici della pianta portandone ad una progressiva occlusione che rende difficile il passaggio di acqua e sali minerali. La pianta va prima in stress e poi comincia a seccarsi e nel giro di pochi anni, a seconda della grandezza, può andare incontro alla morte. Gli insetti che vivono nella pianta si contaminano con le spore del fungo contribuendo alla diffusione dello stesso sulle altre piante.

E’ la sintesi di quanto emerso dal convegno organizzato dal Parco del Conero e dall’Amministrazione Comunale di Camerano per approfondire le tematiche relative al contenimento di una malattia che si sta osservando nel territorio dell’Ente parco e non solo. E’ chiaro infatti che è in atto una nuova ondata pandemica di grafiosi favorita anche dai cambiamenti climatici, le temperature elevate e le piogge scarse.

La presenza di esperti e ricercatori dell’Università Politecnica delle Marche in particolare il professor Sergio Murolo e di Amap Emanuela Ricci e Sandro Nardi hanno consentito di fare il punto sul fenomeno. Secondo gli esperti sarebbe opportuno favorire la ricerca attraverso il censimento delle piante di olmo ed intervenire a partire da quelle di maggiori dimensioni, monumentali, per il quale servirebbe la collaborazione non solo degli enti locali ma dei singoli cittadini. Più del 90 per cento del territorio del Parco, ad esempio, ricade all’interno di aree di privati. Un olmo secco o seccaginoso va abbattuto sia per motivi di sicurezza perché potrebbe cadere sulla strada o arrecare danni a cose e persone, che per evitare il proliferarsi della malattia.

Il legno andrebbe bruciato ma per procedere occorre rivolgersi al Parco del Conero nel caso si sia in area parco o ai comuni nel caso si insista fuori parco.