Paura e curiosità al Passetto Serpente sulla scalinata

Era a pochi passi dalla spiaggia quando è stato avvistato da alcuni turisti

Paura e curiosità al Passetto  Serpente sulla scalinata

Paura e curiosità al Passetto Serpente sulla scalinata

Passetto, serpente in spiaggia. L’animale è stato trovato l’altro giorno, sulla scalinata ai piedi del Monumento. Nella parte bassa, di fronte al balcone che affaccia sul mare, il serpente ha richiamato diversi curiosi. Un turista romano ha parlato di "vipera o biscia", ma si tratta di un Biacco. A fugare ogni dubbio, è il professor Vincenzo Caputo Barucchi, docente di anatomia comparata e citologia all’Univpm, l’Università politecnica delle Marche: "È un Biacco Colubro (Hierophis viridiflavus) ed è il più comune tra i serpenti sia in Italia sia in provincia di Ancona. Non è una biscia – rassicura il docente – Il Biacco è un serpente assolutamente innocuo e l’esemplare fotografato è giovane. Infatti, proprio in questo periodo si schiudono le uova, dato che la specie si riproduce in primavera. Il Biacco – prosegue Caputo – vive in ambienti anche antropizzati ed è il serpente che meglio si adatta alla convivenza con l’uomo. L’esemplare adulto può raggiungere dimensioni abbastanza importanti (superando 1 metro o 1 metro e 20) e la caratteristica principale è che quando cresce diventa completamente nero, di un nero lucido – precisa – e quindi lo vedi e ti rimane impresso. Insomma, non passa inosservato e, se infastidito, può anche rivelarsi aggressivo".

Certo, solitamente è innocuo, ma "la sua indole è aggressiva. Quando si sente minacciato, il serpente solitamente scappa, è un animale elusivo, difficile da incontrare, ma se viene messo alle strette o qualcuno lo stuzzica, allora sì, può assumere un atteggiamento aggressivo che porta il serpente a soffiare come reazione di difesa". E ancora: "Il Biacco non ha veleno e presenta una dentatura molto piccola, vi garantisco che non crea alcun tipo di problema", benché i serpenti facciano storicamente paura e schifo a qualcuno.

Le ragioni sono storiche e scientifiche: "Quando eravamo primitivi e abitavamo foreste e savane, i serpenti (quelli velenosi, ndr) erano una fonte di pericolo per l’uomo. Quindi, abbiamo nel tempo sviluppato un meccanismo automatico, in certe persone più accentuato, di riconoscimento dei serpenti". L’invito, ad ogni modo, è di non ucciderli: "In natura, hanno il proprio ruolo. Il Biacco si nutre di rettili e roditori e si incontra in ambiente urbano (al pari di lupi e cinghiali), perché la città è più calda e spesso offre più cibo".

n. m.