Pd, va in scena la resa dei conti. Sul banco degli imputati i "rivoltosi"

Dopo le rivelazioni del Carlino sull’incontro tra la Schlein e alcuni esponenti regionali per discutere della gestione dei dem da parte della segretaria Bomprezzi, oggi convocata una direzione urgente.

Pd, va in scena la resa dei conti. Sul banco degli imputati i "rivoltosi"

Pd, va in scena la resa dei conti. Sul banco degli imputati i "rivoltosi"

E’ arrivato il momento della resa dei conti o, nella migliori delle ipotesi, di una riappacificazione "armata". Oggi il Pd ha convocato una direzione regionale urgente dopo le rivelazioni del Carlino in merito al faccia a faccia che si è tenuto a Roma tra la segretaria nazionale Schlein e alcuni esponenti del gruppo consiliare regionale del partito. Una missione rimasta segreta e della quale era a conoscenza la referente regionale del partito Chantal Bomprezzi. Un summit dove proprio quest’ultima era finita nel mirino. Nessuna richiesta di dimissioni o interventi da parte del partito romano, ma più semplicemente la necessità, espressa alla Schlein, di un maggior coinvolgimento degli esponenti del partito dell’ala minoritaria, quelli in sostanza che alle primarie regionale dei dem appoggiavano la Bellomaria. Nel documento sottoposto alla segretaria nazionale i sei consiglieri regionali hanno fatto il punto della situazione del partito marchigiano uscito da due cocenti sconfitte tra le regionali prima e Ancona poi, spingendo al massimo impegno per le imminenti amministrative. Per farlo si chiedeva massima unità, necessaria per affrontare le elezioni regionali del 2025 e adoperandosi per quel "campo largo" tanto caro alla stessa Schlein. Per arrivare a tutto questo i sei esponenti hanno sollecitato un maggior coinvolgimento del gruppo consiliare regionale: "Sarebbe autolesionista non includere la nostra esperienza".

E per individuare il candidato presidente il documento esprimeva la necessità di primarie nel caso di una mancata gestione unitaria. Infine veniva sottoposto anche il tema del terzo mandato: "Chiediamo che non sia deciso in modo discrezionale da una segreteria non unitaria. O si offre questa possibilità a tutti coloro i quali hanno svolto 2 mandati o a nessuno".

Bene. Anzi male. Contro i consiglieri regionali si è alzata una levata di scudi sia pubblicamente che nelle varie chat dei vari esponenti del partito. E, anche chi tutto sommato condivideva l’esposizione fatta alla Schlein, ufficialmente ha fatto scudo alla Bomprezzi. E così, oggi alla Casa del Popolo ad Ancona, a finire sul banco degli imputati saranno proprio i consiglieri (Mangialardi, Cesetti, Bora, Biancani, Casini e Vitri) che quel documento lo hanno firmato. Le intenzioni sono abbastanza bellicose con chi preme, addirittura, di mettere fuori causa i "rivoltosi". In sostanza sarebbe come non affrontare i veri problemi del partito che, stando ai risultati recenti, ha più di qualche nodo da sciogliere rispetto a una fronda interna che potrebbe anche essere legittima.

Alfredo Quarta