Percorso di via Marconi. Ecco come doveva essere

Il progetto era della vecchia amministrazione sul lato opposto di quello provvisorio. Ma la giunta Silvetti ha ritenuto che avrebbe provocato disagi alla viabilità.

Percorso di via Marconi. Ecco come doveva essere

Percorso di via Marconi. Ecco come doveva essere

La vecchia pista ciclabile praticamente oscurata dalla sosta selvaggia, la nuova cancellata dalla giunta: così gli Archi salutano definitivamente il percorso dedicato a bici e monopattini dalla stazione al centro. Il progetto presentato dalla vecchia amministrazione, alternativo alla ciclabile temporanea realizzata al tempo del Covid, era sul punto di passare, ma non se ne farà nulla. Il cambio di maglia tra il centrosinistra sconfitto alle urne undici mesi fa e la nuova giunta di centrodestra ha separato gli orizzonti. Abbiamo recuperato la documentazione di quel piano per la mobilità dolce che si è incrociato, al tempo, con il Bando delle Periferie e che doveva superare ovviamente l’iter progettuale classico: dal definitivo all’esecutivo con annessi e connessi.

L’idea della vecchia amministrazione era cancellare il tracciato attuale, opposto al lato Archi. La ciclabile sarebbe stata protetta da un cordolo o un muretto di protezione e il problema sollevato riguardava la corsia preferenziale per gli autobus. In effetti in alcuni punti la carreggiata si restringeva, davanti alle scuole Da Vinci e un altro tratto di via Marconi e questo avrebbe potuto provocare dei disagi alla viabilità. L’attuale giunta, con la sua maggioranza consiliare a sostegno, nel cancellare la ciclabile dagli Archi per potenziare il traffico veicolare temeva che la mobilità generale ne avesse risentito, da qui la scelta ormai consolidata. L’opera era già stata finanziata e sarebbe costata, al netto dei rincari dei prezzi che avevano fatto lievitare il budget, 1,1 milioni di euro. Parte di quei fondi erano stati assegnati dal ministero dell’ambiente; senza la realizzazione di una ciclabile entro il 2025 quei soldi potrebbero andare persi.

Tempi oggettivamente stretti anche per investire su un altro progetto, ossia quello portuale dalla Zipa al centro. C’è, infine, il capitolo dell’unica ciclabile presente, quella temporanea, praticamente però resa invisibile e impraticabile dalla sosta selvaggia e dall’usura. Di fatto però non è stata smantellata e per quanto possibile continua a essere parzialmente utilizzata soprattutto da chi deve andare in porto a lavorare. Mercoledì una mozione sul recupero di quella ciclabile è stata presentata da Diego Urbisaglia (Ancona Futura), ma il centrodestra l’ha bocciata: "Se non vogliono quella nuova e ritengono quella vecchia pericolosa la smantellino definitivamente oppure la recuperino e la sottopongano ai controlli della polizia locale" ha detto Urbisaglia.