Doveva migliorare la trasmissione dei fascicoli e agevolare il lavoro di magistrati e avvocati ma si sta rivelando un vero flop la App per la digitalizzazione delle pratiche nei tribunali. Numerosi malfunzionamenti sono stati riscontrati anche nelle cittadelle giudiziarie marchigiane per la trasmissione degli atti in tempo reale creando problemi e lunghe attese anche durante i processi che ogni giorno si tengono nei palazzi di giustizia. "Tre uffici hanno ripreso il vecchio sistema analogico – ha rivelato il procuratore generale Roberto Rossi – in pratica è la trasmissione cartacea. Lo hanno fatto Ascoli Piceno, Pesaro e Fermo che hanno sospeso l’applicazione. Il sistema di trasmissione degli atti ha dato molti problemi". Ad Ancona la trasmissione digitale con l’App sta continuando anche se con fatica, soprattutto la scorsa settimana, con diverse difficoltà riscontrate che fanno perdere molto tempo. "Il capoluogo dorico riesce ancora a superarla questa difficoltà – ha spiegato Rossi – credo che in parte dipenda dalle capacità informatiche degli operatori ma in parte è il sistema che forse ha dei problemi in sé per come è stato programmato. L’informatizzazione dovrebbe servire a velocizzare e semplificare i procedimenti ma qui la rallenta. Il sistema è complesso, ci sono decine di stringhe da riempire, spesso non combaciano e non contemplano alcune fattispecie".
La sperimentazione che deve portare al fascicolo digitale, evitando code in cancelleria e accelerando i tempi di registrazione, è partita lo scorso anno ed era rivolta solo alle archiviazioni. "Era andata già malissimo – ha aggiunto il procuratore – c’erano criticità e disfunzioni tali che il sistema è andato avanti con un rallentamento delle procedure. Questo significa che le persone rimangono iscritte nel registro degli indagati più del dovuto quando arriva per loro l’archiviazione e non è una cosa da poco. Il risultato non è soddisfacente, aumentano le difficoltà non le agevolano. Se funzionasse sarebbe davvero una svolta ma non riusciamo a decollare". Anche di questo problema si parlerà all’inaugurazione dell’anno giudiziario, in programma domani mattina, alla 10 alla Mole, nell’auditorium Orfeo Tamburi. Sono attese forme di protesta da parte dell’Anm, l’associazione nazionale magistrati, contro la riforma che vede la separazione delle carriere dei magistrati requirenti e giudicanti (dopo il via libera della riforma alla Camera).
Marina Verdenelli