
Alessandro Sartarelli
Alessandro Sartarelli è un organizzatore di eventi con una vasta esperienza nel settore, protagonista degli eventi di tendenza della riviera sin dal 2003. Docente e fondatore di "Eventi Divertenti", agenzia che si occupa dell’organizzazione di eventi ad Ancona e dintorni, è un profondo conoscitore della realtà locale e si impegna a creare eventi di qualità, cercando di animare la città nonostante le difficoltà che più di una volta ha riscontrato. Auspicando una maggiore collaborazione tra pubblico e privato per sfruttare al meglio le potenzialità del capoluogo, ha risposto ad alcune domande immaginando il futuro della night life, con una certezza: "Ancona, non sei ancora pronta".
Sartarelli, afferma questo con una punta di amarezza, c’entra per caso anche l’episodio di sabato scorso, quando la cena spettacolo al Passetto organizzata dalla società Maway con la sua consulenza artistica è stata sospesa per mancanza di autorizzazioni? "Durante la serata stessa, così come ad oggi, non sono stato messo al corrente dei dettagli e di come mai la serata sia stata sospesa, non posso pertanto entrare nel merito. Però diciamo che questo episodio conferma il fatto che organizzare serate, eventi inediti come semplici cene spettacolo (che poi non c’è un vero spettacolo ma si assiste alla performance musicale di un dj che magari suona anche un sax o di un gruppo live) sia oltremodo complesso e demonizzato ai limiti del ridicolo. Si potrebbe evitare tutto ciò facendo cultura e facendo sì che le istituzioni e le autorità collaborino con gli esercenti creando una tavola rotonda di confronto con l’obiettivo comune di aiutare a crescere le attività economiche locali. Mettendo da parte il culto delle sanzioni e delle repressioni favorendo invece la formazione e la collaborazione".
Perchè queste difficoltà? "Perché sembra che non ci sia la volontà, almeno per ora, di supportare delle attività commerciali a creare un indotto, come invece avviene in altre città. E non dipende dall’amministrazione cittadina che invece sta dimostrando un’apertura in tal senso".
Ci sono location "inedite" che potrebbero essere sfruttate? "Sicuramente, ad esempio l’area ex Busco è un esempio perfetto di come si potrebbero riqualificare spazi abbandonati per creare qualcosa di nuovo e attrattivo. Abbiamo avuto ad Ancona Sud l’Odissea, esempio di discoteca di successo negli anni 90, oggi i tempi sono cambiati ma Ancona merita di avere un locale di riferimento per le Marche".
Parlando di "tempi andati" ripensando all’Odissea ma anche al Barfly o al Sui, cosa è cambiato oggi? "Il mondo della notte è cambiato profondamente ma si può comunque pensare di offrire un prodotto che sia aggiornato ai nostri tempi. Ora vedo un minore interesse da parte dei giovanissimi a questo tipo di intrattenimento. Spero si possa assistere ad una inversione di tendenza".
Il Porto Antico potrebbe essere una soluzione? "Potrebbe, le potenzialità sono altissime. Servirebbe una maggiore collaborazione tra pubblico e privato per sbloccare queste potenzialità. Mi metto nei panni di un imprenditore interessato ad investire diverse centinaia di migliaia o milioni di euro in questo settore: anche se con questa amministrazione diverse cose stanno cambiando in positivo, tra qualche anno cosa succederà? Un imprenditore ragiona nel medio-lungo periodo e ancora a mio avviso manca una visione di questo tipo. Ancona per quanto riguarda il mondo dell’intrattenimento deve ancora trovare la sua identità".