
"Questa squadra non è allo sbando e si vede"
Mister Gianluca Colavitto si esprime così dopo la vittoria nel derby: "La posta in palio era alta, era un derby, sono partite che hanno un valore inestimabile. Sapevamo di affrontare una squadra in salute, i ragazzi hanno fatto la partita che dovevamo fare. Abbiamo avuto tante occasioni anche per fare il terzo gol, ma alla fine credo sia una vittoria meritata. Espulsione? E’ successa una situazione confusionaria, col pallone che era uscito. Misuraca mi ha spinto un po’, poi ho spinto anche io, ma l’arbitro ha ritenuto opportuno cacciare me. Da capire anche l’arbitro perché è pur sempre un derby. Non è che devo sostituire un giocatore ogni volta che viene ammonito: la sostituzione tra il primo e il secondo tempo ti permette di avere uno slot in più, quindi è andata bene così. Moretti? Non esistono uomini della provvidenza".
Poi c’è spazio per uno sfogo dopo le voci delle ultime settimane: "Questa settimana ho sentito tante cose sul mio conto. Addirittura i giorni di riposo che ho dato sono stati etichettati come vacanza: a tutto c’è un limite. Conosco bene il mio vissuto e mi posso rivolgere a quattro categorie di tifoso anconetano: uno è lo studente, che studia per raggiungere gli obbiettivi, proprio come il sottoscritto. Poi c’è il rappresentante, che ho fatto anche io, mi rivolgo al tifoso contadino e a quello che lavora in fabbrica, tutti lavori che ho fatto anche io in passato, svegliandomi sempre alle quattro del mattino. So cosa vuol dire lavorare, nessuno si deve permettere di insegnarmi cosa significhi la parola famoso. Non siete voi a dovermi dire cosa fare! La squadra non è assolutamente allo sbando, state parlando con uno che si è fatto una mazzo grosso come una casa per tutta la vita. So cosa significa sudarsi la pagnotta. Questo atteggiamento da parte vostra è tendenzioso e poco rispettoso nei confronti di chi lavora ventiquattro ore al giorno. Il mio lavoro è quello di salvare l’annata, nient’altro: so che lavoro faccio, ma credetemi, se do i giorni di riposo, vuol dire che c’è un motivo: non andiamo a cercare sempre il pelo nell’uovo. E’ tutta una questione di lavoro e di fatica. Da quando sono tornato con l’Ancona abbiamo sbagliato sola mezza partita, a Lucca e a Vercelli. Ve la spiego io la differenza tra responsabilità e colpa: la colpa è qualcosa che intacca la coscienza di una persona! Anche io ho commesso errori in passato, nella scelta dei giocatori e me ne assumo la responsabilità! Io non ho colpe, ho tante responsabilità!".
Poi una promessa finale: "Quest’anno salverò l’Ancona, di questo sono sicuro!".
Presenti in tribuna diverse glorie del passato, come Massimo Gadda, Massimiliano Favo e Roberto Lorenzini.
Gianmarco Minossi