
La firma del protocollo d’intesa firmato ieri a Palazzo del Popolo tra il sindaco Daniele Silvetti e il segretario di Confartigianato, Marco Pierpaoli
Settore benessere, ad Ancona quasi un operatore su tre è abusivo. Sicurezza, salute, legalità, fiscalità e sleale concorrenza sono soltanto alcuni dei problemi causati dallo svolgimento di una serie di professioni molto importanti senza alcuna regola. Dai parrucchieri, gli acconciatori in genere, alle estetiste, passando per tatuatori che effettuano interventi delicati come i piercing. La percentuale, davvero altissima, di abusivismo nel settore benessere è emersa dalle indagini della Confartigianato Ancona–Pesaro e Urbino che ha avviato una campagna finalizzata alla firma di un protocollo d’intesa con le amministrazioni comunali. Sono già una mezza dozzina gli accordi stretti e ieri mattina a Palazzo del Popolo l’associazione che cura gli interessi dei propri associati, settore per settore, ha condiviso quello col Comune capoluogo di regione: "Ringraziamo Confartigianato per questo segnale forte che diamo alla città – ha detto il sindaco Daniele Silvetti – non solo in termini di legalità e di salvaguardia delle professionalità, ma anche di tutela della salute. Alcune professioni, come quelle di cui parliamo oggi, devono essere sempre gestite in sicurezza, con precise competenze e garantendo all’utente consumatore ogni aspetto. La salute non ammette deroghe". Sono i numeri a inquadrare il fenomeno. Nel comune di Ancona si trovano 160 saloni di barbiere e parrucchiere, 88 saloni di bellezza e 27 attività di tatuaggio e piercing. Rispetto a quelli regolari, gli operatori abusivi rappresentano il 29% (la percentuale più alta di tutto il comparto della manifattura a livello nazionale), il che significa che ogni 3 operatori in regola, 1 è abusivo. "Con l’amministrazione comunale di Ancona – sono state le parole di Marco Pierpaoli, segretario Confartigianato Imprese Ancona-Pesaro e Urbino – collaboriamo su vari fronti e adesso anche contro l’abusivismo, un settore a cui i responsabili del comparto Benessere lavorano da tempo. La nostra azione vuole tutelare le imprese che operano nel rispetto delle regole e la salute delle persone, ma anche agire come forma di educazione rivolta al cittadino".
Il protocollo attiva una serie di azioni: "Nei prossimi giorni diffonderemo un indirizzo di posta elettronica a cui inviare segnalazioni di presunti abusivismi che poi dovranno essere analizzate prima di attivare i contatti con le forze dell’ordine, dalla Guardia di finanza ai Nas e, d’ora in avanti, anche con la polizia locale. Il protocollo – sono stai i contributi di Paolo Longhi, presidente dell’Area territoriale di Ancona, Giancarlo Fati Pozzodivalle e Luca Casagrande, Presidente e Responsabile Benessere di Confartigianato – prevede una stretta collaborazione tra le parti per monitorare il territorio e sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi connessi al rivolgersi a operatori non qualificati".
Il vicesindaco Giovanni Zinni ha detto che ci sarà la disponibilità della Polizia Locale a essere di ausilio per il rispetto di questo protocollo, anche attraverso il controllo delle attività commerciali, tra licenze ed esercizi in regola" mentre la collega dei servizi sociali, Manuela Caucci ha aggiunto che "a volte la necessità di spendere meno porta anche all’utilizzo di persone non preparate per svolgere questa professione". Infine Angelo Eliantonio, attività produttive: "Questo protocollo tutela il cittadino che fa impresa dalla concorrenza sleale".