REDAZIONE ANCONA

"Sisma e ricostruzione: disparità di trattamenti"

L’ex sindaco Sorci al Commissario straordinario Castelli: "Lasciano le case per i lavori ma alcuni continuano a pagare l’Imu"

Gli interventi per la ricostruzione

Gli interventi per la ricostruzione

Nuove demolizioni delle case lesionate dal sisma sono visibili in questi giorni nella città della carta, l’ex sindaco Roberto Sorci evidenzia anomalie e solleva il caso al commissario straordinario Guido Castelli chiedendogli un intervento. "Ora che ’è partita’ la ricostruzione anche a Fabriano si stanno verificando alcune discrepanze nella legge sisma. La legge nazionale sul sisma 2016 recita: ‘Per tutti quelli che alla data del 2016 hanno avuto la casa dichiarata inagibile. Alcuni condomini avevano appartamenti agibili e alcuni no, ma con l’approvazione del ripristino sismico tutti devono lasciare l’abitazione obbligatoriamente e a loro si applica il Cas, ma guarda caso l’ufficio tributi correttamente, per un buco nella norma chiede agli inquilini che escono ora il pagamento dell’Imu non sull’appartamento ma sulla porzione di terreno edificabile di spettanza. Ma se era prima casa erano esentati già dall’Imu. Quindi nel condominio alcuni sono esentati dall’Imu e cioè quelli che hanno avuto subito la casa inagibile nel 2016, mentre quelli che escono forzatamente ora devono pagare".

"Onestamente – scrive Sorci al commissario Castelli - mi sembra un controsenso e quello che è grave è che determina una differenza di trattamento tra cittadini, nelle medesime condizioni. Quindi allo stato attuale, nella fattispecie portata ad esempio, alcuni condomini ’nelle stesse condizioni’ si trovano a pagare la tassa e altri invece sono esentati. E il paradosso è che, se l’appartamento era è l’abitazione principale sarebbe esentata da Imu, e ora invece in questa situazione il cittadino, dovrebbe pagare la sua parte come terreno edificabile. A Fabriano, ora che dopo otto anni è ripartita la ricostruzione, esistono diverse situazioni di cittadini che si trovano nella condizione descritta". Ma non è tutto.

"Al cittadino che esce temporaneamente obbligatoriamente da casa per i lavori e viene riconosciuto il Cas – aggiunge l’ex sindaco - non cambia residenza come ’indicato’, ma ha un domicilio diverso rispetto alla sua abitazione assoggettata ai lavori del sisma. Anche in questo caso si verifica un buco nella norma attuale, a differenza di quello che succedeva in passato con il sisma 2007, il gestore del servizio individua la nuova abitazione temporanea, come non residente e quindi applica la tariffa non residente, oltre tre volte superiore alla quella per residente, cioè quella pagata nella loro vera abitazione di residenza che fino al momento della loro uscita temporanea". "Chiedo un suo autorevole intervento come Commissario Straordinario".

Sara Ferreri