
Dino Latini: "Continueremo a difendere la nostra posizione come l’ultimo dei Mohicani". Pirani: "Osimo non è merce di scambio"
A tre mesi dal voto la maggioranza non c’è più, da settimane in realtà. A Osimo la situazione crea imbarazzo anche a livello regionale. Il sindaco Francesco Pirani è stato eletto al secondo turno dopo l’apparentamento con il candidato Sandro Antonelli. Ieri il consigliere delle Liste civiche Dino Latini, fuori dal Consiglio regionale di cui è presidente, ha lasciato dichiarazioni che non lasciano spazio a dubbi: "Una vicenda che sta mettendo in difficoltà il sottoscritto che con il movimento ha contribuito a portare l’80 per cento dei voti al sindaco al primo turno.
E’ un colpo di Stato, che chi non ha vinto è arrivato terzo assieme al sindaco e al segretario provinciale di Fratelli d’Italia hanno deciso pregiudizialmente di escludere il movimento delle Liste civiche e soprattutto di rendermi impresentabile accusandomi di cose che non esistono. Continueremo a difendere la nostra posizione e come l’ultimo dei Mohicani faremo la battaglia che è di dignità umana. Oggi mi trovo con le spalle al muro, attaccato da ogni punto di vista. I cittadini pensano che la mia sia una battaglia di poltrone, in realtà è una battaglia per far sì che i problemi che abbiamo posto sul tappeto portino anche la nostra firma. Se dobbiamo rimanere in Consiglio lo facciamo con la nostra dignità di sempre con cui abbiamo portato avanti il movimento in dieci anni di opposizione; se non ci vogliono, perché il sindaco dice che troppi numeri a lui danno fastidio e secondo il responsabile di FdI Ciccioli dovremmo essere allineati e coperti su decisioni di FdI mentre siamo un movimento indipendente, è chiaro che decideremmo di uscire definitivamente dall’amministrazione".
Serve una mediazione, urgente, per andare avanti: "Bisogna farla in due. Vorrei una pace ma sono addolorato perché servirebbe che qualcuno si mettesse attorno ad un tavolo a discutere, credo che anche l’amarezza di altri rappresentanti regionali derivi da questo: se ci si siede attorno a un tavolo e si discute, non si può poi buttare una bomba sotto al tavolo. Abbiamo una maggioranza di 12 consiglieri, 13 non sono in maggioranza; questa situazione si protrae da tempo. se rimangono a 12 e il regio decreto che hanno utilizzato nell’ultimo consiglio ha un valore bastano quattro consiglieri su 23 per votare ed essere maggioranza, così nella realtà non è". Il sindaco Francesco Pirani ha fatto trapelare questo in serata: "L’amministrazione di Osimo non diventerà merce di scambio per equilibri politici che non ci riguardano". Per quanto riguarda il Regio decreto del 1915 che gli ha consentito nell’ultima seduta consiliare di tornare almeno a 12 consiglieri approvando tre surroghe, spiega di averlo usato solo per surrogare tre consiglieri. Per il futuro l’amministrazione Pirani starebbe pensando a consigli in seconda convocazione per avviare la seduta col Regio decreto solo per approvare delibere per le quali basta la maggioranza semplice. Il prossimo voto atteso nel prossimo consiglio comunale ancora da convocare è quello sulle linee programmatiche. "Potrebbero essere approvate anche in altro modo, in giunta, ma voglio avere i numeri in Consiglio. Serve però un accordo con i latiniani. Vediamo se ci sono dei margini per raggiungere un accordo, faremo di tutto per proseguire". Poi lo scoglio più grande, il bilancio di previsione 2025 da approvare a dicembre, pena il commissariamento: "Ci sono possibili deroghe da Roma fino ad aprile", dice già Pirani facendo presagire il rischio, grosso, che l’accordo e la ritrovata pace saranno difficili da trovare.