Un intrigo lungo due anni. Ancora tanti i lati oscuri

Tanti i quesiti per i quali si attende una risposta: possibile che sia stata sempre lì

Un intrigo lungo due anni. Ancora tanti i lati oscuri

Un intrigo lungo due anni. Ancora tanti i lati oscuri

Visto lo stato in cui sono stati trovati i resti di quello che si ipotizza essere il corpo di Andreea Rabciuc gli investigatori propendono che la morte coincida con i tempi della scomparsa, quasi due anni. Tanti però sono gli interrogativi sul caso. Se è vero che il casolare era stato controllato il 16 marzo, dopo soli quattro giorni dalla scomparsa, c’è da chiarire come sia stato fatto il controllo è da chi. Dentro? Fuori? Con i cani molecolari? Un addetto della protezione civile ricorda di esserci stato e ricorderebbe anche gli interni. Aveva visionato anche quella stanza? Una sorta di legnaia, attigua ad un sottoscala, mezza crollata? Forse per sentire cattivo odore il 16 marzo era ancora presto.

In procura non c’era ancora un fascicolo aperto e le ricerche sarebbero state su iniziativa. Poco approfondite. Ma i proprietari? Che andavano raramente, per prendere legna? Non hanno mai avvertito un tanfo persistente di un cadavere nei mesi successivi? E le battute delle ricerche seguite in zona con i cani e i droni? Siamo molto vicini alla roulotte dove è scomparsa Andreea. Ipotizzare che il cadavere sia stato spostato dopo le prime ricerche e il sopralluogo è difficile. Con l’attenzione che si era creata avrebbe destato subito sospetti la presenza di qualcuno. Vicino c’è anche una casa abitata. Qualche movimento lo avrebbero notato i proprietari.

Forse dentro quel casolare non ci si è mai cercato o si è cercato male. Gresti continua a proclamarsi innocente. Resta il punto interrogativo principale sulle cause del decesso: una morte violenta, un incidente, un’overdose o forse un malore. L’autopsia potrebbe dare alcune risposte.

Ieri qualcuno ha portato un mazzo di fiori fuori dal casolare che è stato posto sotto sequestro giudiziario. Al sopralluogo dei carabinieri e pm ieri ha partecipato anche l’analista forense Luca Russo, consulente della Procura, per le analisi di tabulati e cellulari fatti per l’inchiesta che era già in corso ma non aveva ancora depositato gli esiti.

ma. ver.