
Il parco tra le vie Aleardi e Ungaretti sarà intitolato a furor di popolo al sacerdote che agli inizi del Novecento cambiò i connotati alla frazione.
Missione compiuta per i residenti di Castelferretti: la Giunta intitolerà l’area verde tra le vie Aleardi e Ungaretti a don Mariano Montali, il parroco innovativo che agli inizi del Novecento ha trasformato per sempre i connotati della frazione, creando spazi e servizi per la comunità. Una missione che il Carlino ha seguito sin dagli albori. Il regista dell’operazione è senz’altro il professore Luigi Tonelli, protagonista di un meticoloso lavoro di ricostruzione storica della vita del religioso, portato avanti nella piena collaborazione del Circolo Acli nelle figure di Daniela Losasso, Lucia Coacci, Camilla Novelli e Emiliano Cionna, per arrivare ai fratelli Gambella, Graziano Marchegiani, Marina Donninelli, Eber Dimarti e il presidente Filippo Gabrielli.
La prima tappa fondamentale risale al 4 maggio 2024, quando i cittadini avevano annunciato di voler sottoporre la richiesta di intitolazione all’amministrazione comunale, suffragata da una raccolta firme. All’indomani era seguito un incontro all’auditorium Fallaci. Dieci mesi dopo è stata recapitata una lettera al Castello, mentre giovedì scorso è arrivata la decisione del governo cittadino guidato da Stefania Signorini. Che, ieri, ha fatto sapere di voler apporre una targa commemorativa nel parchetto di via Aleardi. "Ed è una decisione che ci trova d’accordo – l’esordio di Tonelli – perché quest’area verde è particolarmente frequentata da famiglie e bambini, pulita e attrezzata in piena continuità con le opere create all’epoca da don Mariano". Montali, nato a Camerata il 9 luglio 1875, venne nominato parroco di Castelferretti il 28 gennaio 1908, assumendo in agosto la guida di Sant’Andrea Apostolo. "Don Mariano – scrivevamo su queste colonne l’anno scorso – si occupò quotidianamente delle anime di un paese che, ad inizio del secolo scorso, contava 307 famiglie e circa 2mila persone. Un paese trascurato sia negli edifici religiosi, sia negli arredi. Rammaricato da un clima depresso, si rimboccò le maniche e attuò un imponente programma per Castelferretti".
A partire dall’organizzazione dell’asilo Pietro Mauri, gestito dalle suore. Proprio nella strutture, di lì a poco, avviò il laboratorio di ricamo e cucito rivolto alle donne, che potevano così preparare abiti militari per i mariti in partenza per il Fronte. Non solo: nelle stanze della canonica realizzò il teatrino, l’attuale sala della comunità, dove il costituendo laboratorio teatrale diventò perno della vita sociale nel primo conflitto mondiale. I bambini, sessanta al momento del suo arrivo, crebbero con i suoi insegnamenti e a loro dedicò tempo, assistenza, pasti caldi due volte al giorno e persino un giardino per farli giocare. Fondò una biblioteca circolante, con la novità del prestito dei libri, la Cassa Rurale dei Prestiti e, soprattutto, diede mandato, nel giugno 1926, ai fratelli Bedini di Ostra di decorare la chiesa parrocchiale. Dopo la richiesta di erigere un’edicola funeraria nel cimitero della frazione, morì il 12 agosto 1948 e riposa nella sua Castelferretti. "Con i miei concittadini castelfrettesi condivido la gratitudine per don Mariano Montali: la sua lungimiranza ha permesso alla comunità di Castelferretti di crescere", le parole del sindaco Stefania Signorini dopo la decisione assunta.