Violenze sulla ex: la minaccia anche in aula

Dalle sigarette spente sul braccio agli strangolamenti, la testimonianza choc della donna che vive in una struttura segreta coi figli

Violenze sulla ex: la minaccia anche in aula

Violenze sulla ex: la minaccia anche in aula

Otto denunce, un processo in corso per maltrattamenti in famiglia, stalking e lesioni aggravate e ancora continua a minacciare la ex moglie per la quale ha anche un divieto di avvicinamento. "Non ti presentare in tribunale o te la faccio pagare". L’ultima intimidazione, di questa portata, è di pochi giorni fa, alla vigilia dell’udienza che si è tenuta ieri davanti al collegio penale presieduto dal giudice Corrado Ascoli. Imputato un 39enne di origine rom, difeso dall’avvocato Nicoletta Pelinga, che durante la testimonianza della ex moglie, con cui è in fase di separazione, è stato anche allontanato dall’aula.

La donna, di un anno più giovane, parte civile con l’avvocato Elisa Gatto, ha ripercorso le violenze fisiche e verbali che avrebbe subito dal 2015 a oggi visto che il pubblico ministero Daniele Paci ieri ha dovuto chiedere una sospensione dell’udienza, ripresa poi nel pomeriggio, per aggiornare il capo di imputazione con gli episodi ulteriori emersi dalla testimonianza della vittima. "L’ultima minaccia è di mezzora fa – ha detto la ex moglie – mi ha scritto anche adesso".

La donna ha raccontato di aver conosciuto il 39enne nel 2006. Le cose sono iniziate a degenerare quando sono andati a vivere insieme, a casa dei familiari di lui. I fatti più gravi a partire dal 2018, quelli denunciati ai carabinieri. "Non potevo condurre una vita normale, ero sempre chiusa in casa – ha riferito la vittima – avevo il nemico in casa. Mi accusava di essere una poco di buono, mi spegneva anche le sigarette addosso. Una notte ha preso un coltello da cucina e si è scagliato dalla parte della mia metà del letto. Per fortuna ha preso il materasso". Quando ha deciso di lasciarlo e andare via di casa, lui le avrebbe rotto il setto nasale a calci perché "non volevo più fare sesso con lui". La donna è andata a vivere con i figli minorenni in un’altra casa ma anche lì l’ex marito l’avrebbe tormentata.

A luglio del 2021 l’uomo era andato a prendere il figlio più piccolo. "Mi ha preso per il collo e me lo ha stretto fino a quando non respiravo più – ha detto la ex moglie – per strangolarmi. Ha lasciato la presa solo perché il bambino si è messo ad urlare e ha preso le mie difese".

La vittima ha fotografato e filmato i segni delle percosse al viso che ogni volta l’uomo gli lasciava. A febbraio scorso, ancora minacce. "Tanto ti trovo con facilità, mi è rimasto pochissimo per trovarti e arrivare dove abiti" le avrebbe scritto per messaggio. La donna vive in una struttura segreta per evitare che l’uomo la raggiunga. Il 39enne si sarebbe presentato dai parenti di lei minacciando anche loro per farsi dire dove abita. Tutte accuse rigettate dall’imputato. Prossima udienza il 20 aprile.

Marina Verdenelli