
L’allenatore Agenore Maurizi e il neo acquisto Kouko
Nel giorno dell’ufficializzazione di Matteo Cericola, tredicesimo giocatore ad arrivare in biancorosso, e dell’ok della Covisod all’iscrizione dell’Ancona – e c’era pure chi lo metteva in dubbio –, mister Agenore Maurizi si concede ai microfoni per parlare di squadra, società, obiettivi, tifoseria.
Maurizi, cosa l’ha convinta a venire ad Ancona? "Il progetto che mi ha prospettato la proprietà, un progetto tecnico di lunga durata per cercare di risalire immediatamente nei professionisti con l’Ancona. Risalita e consolidamento". Com’è il rapporto con Polci e con Di Paolo? "Polci l’ho conosciuto i mesi scorsi. Un rapporto diretto, ottimo, costruttivo, che va in direzione del miglioramento, perché entrambi vogliamo fare bene. Tutti abbiamo un percorso da fare, e io prima di finire la mia carriera calcistica vorrei contribuire a far vincere il campionato all’Ancona. Quanto a Di Paolo, conosco la famiglia da tantissimo tempo, il padre di Alessandro, Roberto, è stato il mio presidente nel 1990, uno degli ultimi anni in cui ho giocato, il mio punto di riferimento da calciatore. Sono rimasto molto legato alla famiglia, abbiamo un ottimo rapporto, di amicizia profonda, basata sul rispetto e la stima".
La tifoseria contesta la proprietà: ha un messaggio per i tifosi? "E’ una contestazione che rispetto, se qualcuno contesta avrà i suoi motivi, non sta a me giudicare. Detto questo sono un uomo di sport, e so bene che la tifoseria è una componente fondamentale del calcio. Uno stadio pieno ti trascina. Ovvio che spero che torni allo stadio. Non esiste calcio senza tifosi e la tifoseria anconetana è stata spesso protagonista".
Parliamo del suo, del vostro lavoro: come procede? "Noi lavoriamo così: c’è il capo scouting, Marco Gaeta, che si occupa insieme a Matteo Arena (secondo di Maurizi, ndr) di studiare i calciatori. Lavoriamo su due piattaforme e per conoscenza diretta, e questi due ragazzi, attraverso il nostro metodo di lavoro, hanno il compito tutti i giorni di trovare giocatori in relazione alle nostre esigenze tecniche. Che poi vengono sottoposti a me, li valutiamo nuovamente insieme e poi ne parliamo con il dt Iossa che si relaziona con la società".
Come giocherà la squadra, che Ancona sta costruendo? "Giocheremo con quattro difensori, due centrocampisti, due ali, un trequartista e una punta centrale, un 4-2-3-1. Ma per noi contano i principi di gioco, tra i quali il pressing alto, dunque cerchiamo giocatori che sappiano stare nella metà campo avversaria, che sappiano verticalizzare il gioco, o manovrare quando recuperiamo palla più bassi. Un calcio aggressivo".
Allenamenti a Collemarino? "Sì. La proprietà vuole realizzare un progetto su Collemarino, la struttura m’è piaciuta".
Parlando di under: uno in porta, uno terzino e uno trequartista, oppure ci saranno delle altre possibilità? "Adesso queste sono le direttive di massima. E li abbiamo scelti di conseguenza. Poi siamo in trattativa anche con un under attaccante esterno molto bravo". Che Ancona sarà? "Una squadra cattiva, dal punto di vista sportivo. Che non molla mai, che vuole sempre giocare anche per far divertire il pubblico. Con un’organizzazione di gioco ben chiara".
Una squadra per provare a vincere il campionato? "Il nostro obiettivo è questo. Sappiamo che ci sono tre o quattro squadre importanti ma anche noi lo saremo. L’obiettivo è quello di provare a vincere il campionato".
Giuseppe Poli
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