Ancona, a caccia del riscatto con l’Alessandria

Sfida casalinga per i biancorossi senza il bomber Spagnoli. Assente anche Paolucci, ma la squadra recupera Petrella: andrà in panchina

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di Giuseppe Poli

Senza il bomber Spagnoli per riprendere la strada bruscamente interrotta a Carrara. Ancora una volta l’infermeria segna il percorso dell’Ancona, che oggi al Del Conero contro l’Alessandria, per la diciassettesima di andata, scende in campo non solo senza il suo centravanti, ma anche senza Paolucci. In compenso Colavitto recupera Petrella che in settimana s’è allenato con i compagni e che andrà in panchina, anche se difficilmente il tecnico di Pozzuoli lo rischierà contro i piemontesi. Ancona decima a 25 punti, Alessandria diciassettesima a 14 e in zona playout, a due lunghezze dalle ultime che sono Olbia e San Donato. All’Ancona servono assolutamente i tre punti, ma le partite disputate finora dovrebbero aver insegnato ai dorici che non esistono partite facili. Nonostante le assenze contro i grigi di Rebuffi l’Ancona dovrà mostrare quello che vale. Per scrollarsi di dosso le scorie di una sconfitta doppiamente amara, quella di Carrara, visto l’infortunio capitato a Spagnoli, ma anche perché la classifica dei biancorossi ha bisogno di essere rifocillata. Mancano tre partite al giro di boa, quattro alla sosta natalizia, e Gatto e compagni affronteranno l’Alessandria, poi il Rimini, la Recanatese e la trasferta di Siena nel venerdì prima delle feste. Quattro partite per restare agganciati alle posizioni di vertice: il quinto posto è a tre lunghezze e i dorici hanno il dovere di risalire la graduatoria, in una classifica estremamente equilibrata e compatta, almeno dal terzo all’undicesimo posto. Alla squadra di Colavitto serve una partita decisa e, soprattutto, concreta, per riscattarsi dalla brutta prova di Carrara. L’Ancona è una squadra con una rosa corta, voluta con quei numeri dall’allenatore, un limite di cui ha risentito in più occasioni, finora. Perché a causa di infortuni e squalifiche non è mai scesa in campo con la formazione tipo. Anche oggi i dorici si presenteranno in campo senza tre giocatori titolari, intorno a cui è stato costruito il futuro di squadra e società, e sarà la terza partita in una settimana, in un momento in cui la fatica, le assenze, e la rosa corta e senza molte alternative si fanno sentire. L’Alessandria ha conquistato sei punti nelle ultime sei, ha Filip che rientra dalla squalifica e ha anch’essa diversi giocatori fuori per infortunio. Fuori casa, di recente, ha pareggiato a Fiorenzuola e a Fermo e ha vinto a Lucca. L’ultima sconfitta in trasferta risale al 2 ottobre a Rimini, i piemontesi in viaggio hanno ottenuto 9 dei 14 punti che hanno in classifica, segno evidente che la squadra riesce a esprimersi meglio fuori casa, dove bada al sodo, dove non segna quasi mai ma subisce anche pochissimi gol (7 in otto partite). Per l’Ancona un osso duro da cui cercare di rosicchiare più ciccia possibile. Serve alla squadra per ritrovare punti e il morale giusto per affrontare questo rush prenatalizio, serve alla società per puntellare con i risultati il suo progetto di crescita a medio termine, serve ai tifosi per nutrire l’entusiasmo necessario a riempire gli spalti dello stadio Del Conero.