Ecco le regole per l’accoglienza. Hotel e front office per i profughi

Sono già arrivati in 350 ma la cifra aumenterà di molto. Serve un censimento anche per la sicurezza sanitaria

Halina tiene in braccio suo figlio Denis, appena nato: sono ospitati nel Pistoiese

Halina tiene in braccio suo figlio Denis, appena nato: sono ospitati nel Pistoiese

Firenze, 8 marzo 2022 - «Sono circa 350 i profughi ucraini arrivati nell’area metropolitana fiorentina", dice il sindaco di Firenze Dario Nardella nel suo intervento in consiglio comunale. Molti ancora non identificati: 31 nei centri di accoglienza straordinari (Cas), mentre solo un’ottantina di quelli ospitati da parenti e amici hanno segnalato la loro presenza in questura. Nardella ipotizza un aumento esponenziale in tempi brevi: "I profughi in Europa sono già oltre un milione e mezzo e questo flusso investirà principalmente l’Italia". Per questo è fondamentale procedere a un censimento, "fare emergere i dati reali delle presenze, dati indispensabili per prendersi carico della situazione", spiega il prefetto di Firenze Valerio Valenti. Come farli emergere? In prefettura si sta già lavorando all’allestimento di un help desk, "con numeri di telefono dedicati e un indirizzo email dove i comuni, il consolato, i soggetti del terzo settore devono segnalare gli arrivi". E’ inoltre importante fare arrivare il messaggio fuori dal confine, in Ucraina e nei centri di prima accoglienza dei Paesi prossimi "in modo che chi scappa dalla guerra sappia che quando arriva da queste parti deve segnalare la propria presenza, cosa che ci consente di governare al meglio il fenomeno".

I dati dei presenti servono alla dirigenza scolastica per l’inserimento dei bambini nelle classi e alle aziende sanitarie per il tampone a tutti entro 48 ore dall’arrivo (anche a chi ha il green pass), fare i vaccini (non solo l’anti Covid che è obbligatorio per gli over 50, ma anche quelli contro le altre malattie in Italia obbligatori già dall’età infantile per l’accesso alle scuole), fornire il tesserino di Straniero temporanemente presente (Stp) che consente di avere l’assistenza sanitaria.

"Sempre fondamentale individuare un luogo fisico dove convogliare i profughi in arrivo", dice Valenti. Nell’area fiorentina si pensa all’Hotel Franchi, a Novoli. Per chi arriva autonomamente il governatore toscano Eugenio Giani propone "un front office d’accoglienza, un punto di riferimento, un approdo sicuro al quale possano rivolgersi per essere seguiti sia per questioni pratiche come l’alloggio, sia per questioni sanitarie".

L’idea di Giani che, da venerdì scorso, in base all’ordinanza del consiglio dei ministri è anche commissario per l’emergenza umanitaria, è stata comunicata dopo insieme all’assessora alla protezione civile Monia Monni, facendo il punto sull’accoglienza profughi. Si pensa a due front office, uno a Firenze (probabilmente il poliambulatorio Asl Santa Rosa, scartate le ipotesi della Fortezza e della Mercafir) e uno sulla costa. La Regione ha istituito il numero verde 800.55.60.60: lo può chiamare chi arriva e chi accoglie, spiega l’assessora Monni, consentirà di avere accesso ai servizi sanitari.