Gianetti, la lotta degli operai: "È dura, ma non molliamo"

Ceriano, i 152 licenziati si danno il turno giorno e notte davanti ai cancelli Tensione all’arrivo dell’amministratore dell’azienda. Oggi incontro in Prefettura

Il bivacco a oltranza davanti alla Gianetti

Il bivacco a oltranza davanti alla Gianetti

Ceriano Laghetto (Monza e Brianza) - Occhi puntati sull’incontro in programma questa mattina in prefettura a Monza per capire quale sarà la sorte della Gianetti Fad Wheel di Ceriano Laghetto, che da lunedì è stata chiusa all’improvviso dalla proprietà lasciando fuori dai cancelli tutti e 152 i dipendenti, con l’apertura di una procedura di licenziamento collettivo. Il presidio allestito fin da sabato sera davanti alla fabbrica di cerchi per auto, moto e camion ha vissuto anche ieri mattina qualche momento di concitazione, all’arrivo in azienda dell’amministratore delegato, che ha parcheggiato l’auto davanti all’ingresso dell’azienda per salire nel suo ufficio ed è stato avvicinato dai lavoratori del presidio, tenuti a distanza dai carabinieri.

Gli operai stanno facendo i turni davanti all’azienda, giorno e notte, dormendo sotto il tendone allestito dalla Protezione civile e dal Gruppo Alpini di Ceriano. Ai cancelli sono stati allestiti anche dei gazebo con tavolini per condividere qualche spuntino, bibite e caffè che aiutano a far trascorrere le giornate di lotta. Qualcuno ieri mattina stava anche pensando all’installazione di un paio di fornelli per poter cucinare sul posto. "Sarà lunghissima e durissima ma non vogliamo mollare di un millimetro", ripetevano i lavoratori, sostenuti anche ieri dalla presenza di diversi funzionari sindacali di Milano e Monza. Non sono mancate le visite istituzionali, tra cui quella del sindaco di Saronno, Augusto Airoldi, che si è unito agli altri colleghi del circondario, come Cogliate, Solaro, Caronno Pertusella, venuti a portare solidarietà ai lavoratori, accanto al primo cittadino di Ceriano Roberto Crippa.

Mentre sui social , gruppi di cittadini si stanno organizzando per garantire la presenza davanti alla fabbrica anche nelle prossime serate. Nelle prossime ore sono in calendario tre appuntamenti cruciali: questa mattina alle 11 dal prefetto di Monza, domani alle 10,30 nella sede di Assolombarda a Milano e alle 17,15 in Regione Lombardia: si spera che in quella sede l’azienda possa fornire spiegazioni sulla decisione improvvisa di decretare la chiusura dello stabilimento, rinunciando anche all’applicazione degli ammortizzatori sociali. Sempre che l’azienda si presenti agli appuntamenti.