Il Tar decide a febbraio sui sanitari sospesi

Gli avvocati rinunciano alla domanda cautelare. M la Regione va avanti co le notifiche a medici e infermieri

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di Alessandro Pistolesi

Nuovo capitolo nella battaglia legale dei professionisti sanitari No vax, circa 1300 in Toscana tra medici, infermieri, operatori sanitari e tecnici di laboratorio che avevano presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro gli atti di accertamento sull’obbligo vaccinale inviati dalle Asl. Ieri il Tar della Toscana ha accolto la richiesta di rinunciare alla domanda cautelare dei sanitari e ha fissato al prossimo 2 febbraio la trattazione di merito del ricorso.

Tradotto: giudizio rimandato. Da parte dei No vax un cambio di strategia che arriva quando i primi provvedimenti di sospensione sono già scattati. Il Tar ha anche condannato i ricorrenti al pagamento delle spese della fase cautelare, pari a 1500 euro. "Avevamo chiesto al Tar di decidere in urgenza – spiega Tiziana Vigni, l’avvocato che insieme al collega Daniele Granara segue i sanitari No vax –. Poi abbiamo rinunciato alla sospensiva per due motivi. Uno: vogliamo spendere nel merito le novità emerse nel frattempo, l’esistenza di cure alternative che testimoniano che il vaccino non è l’unica soluzione. Secondo: le sospensioni procedono a rilento, non c’è dunque urgenza di intervenire". Nel frattempo però l’iter della Regione e dell’Asl non si ferma. E già nei prossimi giorni sono attesi nuovi provvedimenti di sospensione per i sanitari non vaccinati, con l’allontanamento dal luogo di lavoro e con la decurtazione dello stipendio. Di fatto, solo una pronuncia di sospensiva avrebbe potuto stoppare i vari provvedimenti.

In Toscana sono circa settemila i professionisti sanitari che non hanno ancora adempiuto all’obbligo vaccinale imposto da legge nazionale, valido fino al 31 dicembre 2021, e che non hanno risposto al primo sollecito inviato dai dipartimenti di Prevenzione delle aziende sanitarie.