Com'è andato l'incontro tra Draghi e i sindacati: nuovo decreto su salari e pensioni

Landini: "Confronto non ha risolto i problemi". Sbarra: "Vertice positivo". Bombardieri: "Basta bonus, servono interventi strutturali". Il premier in conferenza stampa: "Il governo va avanti finché riesce a lavorare. Non ci sarà un Draghi-bis"

Roma, 12 luglio 2022 - È durato circa un'ora e mezza l'incontro tra governo e sindacati tenutosi oggi a Palazzo Chigi. Al centro la corsa dell'inflazione con il boom, in particolare, delle tariffe energetiche. Draghi ha proposto ai leader di Cgil, Cisl e Uil di aprire tavoli sul cuneo fiscale, la lotta alla precarietà del lavoro e sul salario minimo partendo dalla proposta del ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Questi tavoli dovrebbero essere operativi dal 23 luglio. Il Governo si è impegnato a varare entro fine mese un nuovo decreto aiuti a sostegno di salari e pensioni.

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L'incontro tra Draghi e i sindacati (Ansa)
L'incontro tra Draghi e i sindacati (Ansa)

Le nuove misure arriveranno quindi prima della pausa estiva, anche se Draghi non ha fornito cifre sull'entità dell'intervento rimandando la questione a quando sarà presente anche il ministro dell'Economia Franco. I sindacati verranno pertanto riconvocati, prima del varo del decreto legge, tra il 25 e il 27 luglio. Nessun riferimento, né dall'esecutivo né dalle parti sociali, alla possibile crisi innescata dal Movimento 5 Stelle. 

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Le reazioni

"Questo incontro non ha risolto i problemi, non sono stati dati numeri né indicazioni", ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, al termine del confronto a Palazzo Chigi. "Risposte non ne abbiamo avute, numeri non sono stati fatti. Si è accennato ai temi che vanno affrontati come la difesa del potere d'acquisto di salari e pensioni, salario minimo e precarietà", ha aggiunto Landini. Da Draghi nessun numero. "Se un lavoratore mi chiedesse cosa ho portato a casa oggi - afferma Landini - io risponderei che, al momento, abbiamo solo un nuovo incontro, che fortunatamente si svolgerà prima del varo del nuovo decreto legge".

Parla di "incontro positivo, potenzialmente decisivo, in cui il governo si è impegnato a un confronto strutturato e permanente con le parti sociali", il segretario della Cisl, Luigi Sbarra.  "Sull'emergenza, sul salario, sulle pensioni abbiamo chiesto di intervenire subito, non siamo in grado di aspettare la manovra con interventi che vadano in vigore a gennaio dell'anno prossimo", ha detto il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, sottolineando di aver chiesto "interventi strutturali. È ora di farla finita con il bonus".  Per Bombardieri "bisogna detassare gli aumenti contrattuali e la contrattazione di secondo livello e aumentare il netto in busta paga".

Le richieste dei sindacati

A fronte dell'intenzione del Governo di varare un nuovo decreto legge entro luglio, i sindacati hanno avanzato le loro proposte. Tra queste la proroga del taglio delle accise sui carburanti, l'allargamento della platea di chi può usufruire degli aiuti sulle bollette, la conferma del bonus da 200 euro da allargare a precari e autonomi, la possibilità di destinare i tagli al cuneo fiscale solo ai lavoratori, di detassare la contrattazione di secondo livello, di aumentare la tassazione degli extraprofitti per le imprese energetiche.

La conferenza di Draghi: salario minimo e cuneo fiscale

Nel pomeriggio Draghi ha tenuto una conferenza stampa, dove ha ribadito che il governo intende muoversi per il salario minimo. "E' stata approvata in Europa la direttiva sul salario minimo, il governo intende muoversi in questa direzione", ha detto il presidente del Consiglio. "La contrattazione collettiva è uno dei punti di forza del nostro modello industriale, non accettabile che alcuni contratti siano scaduti da 3 o 9 anni", ha continuato Draghi, aggiungendo che "oggi a livello europeo è stata approvata la direttiva sul salario minimo e il governo intende muoversi in questa direzione". 

Un altro intervento annunciato da Draghi è quello sul "cuneo fiscale per i lavoratori a partire dai salari più bassi: intendiamo intervenire in maniera decisa grazie agli spazi nella finanza pubblica. Non vogliamo però che aumentino i tassi di interesse", ha specificato. 

"Quando ho letto quella lettera ho trovato molti punti di convergenza con l'agenda di governo, anche i temi discussi con i sindacati sono in quella direzione", ha detto Draghi parlando dei temi sollevati dal leader del M5S Giuseppe Conte. E ha ribadito: "Ho già detto che per me non c'è un governo senza M5s e non c'è un governo Draghi altro che l'attuale, questa è la situazione".

E poi: "Se il governo riesce a lavorare continua, se non riesce a lavorare non continua. Io ho già detto che per me non c'è un governo senza M5S né c'è un governo Draghi. Questa situazione di fibrillazione il governo la sta gestendo abbastanza bene, il governo continua a lavorare, abbiamo visto le parti sociali, affronteremo i problemi dell'Ilva e prenderemo misure per tutelare il potere d'acquisto e delle imprese. Queste fibrillazioni sono importanti perché riguardano l'esistenza del governo, ma il governo riesce a lavorare. Se si verificasse una situazione per cui il governo non riesce a lavorare, sento che a settembre qualcuno minaccia sfracelli, a quel punto il governo perde il suo senso di esistere", ha aggiunto Draghi. "Ma se il governo riesce a lavorare continua, se non riesce a lavorare non continua".