Il dragaggio è partito: "Finalmente ci siamo"

Esulta il comandante Alessandra Di Maglio: "Dopo di 15 anni ci saranno migliori condizioni di sicurezza per la navigazione".

Il dragaggio è partito:  "Finalmente ci siamo"
Il dragaggio è partito: "Finalmente ci siamo"

Grazie alle perfette condizioni meteomarine, nella mattina di ieri, sotto la supervisione della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera, è finalmente iniziata l’attività di dragaggio nel porto di San Benedetto. Il primo carico di fanghi recuperati dal fondale marino, per circa 1000 metri cubi, sarà trasportato a bordo del pontone Giuseppe Cucco e reimmesso in mare nell’area denominata Marche sud, di fronte Porto San Giorgio. "Una operazione di dragaggio portuale si rende necessaria, per sua natura, per garantire una portualità efficiente e sicura, fornendo vantaggi significativi alla marineria ed all’intero cluster marittimo – afferma il comandante della capitaneria di porto, capitano di Fregata Alessandra Di Maglio – Dopo un lungo periodo di 15 anni, il dragaggio del porto di San Benedetto è un passo essenziale per ripristinare le migliori condizioni di sicurezza della navigazione e, di conseguenza, il corretto funzionamento dell’intero porto. È stato impegnativo, ma ci siamo riusciti. Tutto è nato con una istanza, all’incirca un anno e mezzo fa, della Autorità di Sistema Portuale indirizzata alla Regione, dopo una serie di nostre segnalazioni afferenti la sicurezza del canale di accesso. Poi, l’avvio del procedimento per l’assoggettabilità a Via, tante riunioni, rilievi batimetrici, autorizzazioni, indagini magnetometriche e certificato di bonifica bellica. Per concludersi con l’ammissibilità al trasporto dei fanghi di dragaggio, la consegna dei lavori e l’Ordinanza della Capitaneria. Tanti step, tanti obiettivi prefissati, tutti raggiunti. Uno dopo l’altro. Grazie, soprattutto, alla sinergia interistituzionale. È stata questa la vera chiave di volta. Senza trascurare il prezioso ruolo di raccordo – mai mancato – del Prefetto in prima persona". I lavori permetteranno di dragare una superficie di circa 60 mila metri quadrati, asportando 90 mila metri cubi di materiale. Grazie a questa operazione, l’imboccatura portuale ed il canale di ingresso torneranno ad avere una profondità di 5 metri. Per il materiale dragato, analizzato, non inquinato e dichiarato compatibile con l’ambiente marino, sarà utilizzata per la prima volta l’area di deposito a mare Marche sud.