Laboratorio di ’Shodo’

Scrittura giapponese, un ciclo di lezioni da gennaio a giugno a La Rinascita

Laboratorio di ’Shodo’

Laboratorio di ’Shodo’

‘Shodo. La via della scrittura’: questo il nome del ciclo di lezioni a cadenza mensile del laboratorio di scrittura giapponese a cura di Chie Yoshida, in programma dal 30 gennaio a giugno, alla Rinascita. Anche per il 2024 ‘Gli Skizzati’ organizzano, dunque, insieme alla libreria ascolana, la stagione di incontri che ogni anno viene dedicata allo shodo, ovvero l’antica arte della scrittura giapponese. Guidati dalla mano esperta di Chie Yoshida, la loro sensei madrelingua, tutti gli interessati disporranno di un calendario di sei appuntamenti per approfondire, attraverso la pratica della scrittura dei kanji – il vocabolario ideografico della lingua del Sol Levante –, alcuni dei significati e degli archetipi più importanti della cultura e della civiltà dell’arcipelago estremo-orientale che, tutt’ora, sopravvivono nell’affascinante e articolata simbolica che compone le rappresentazioni di questa tradizione. Le lezioni, su prenotazione, si svolgeranno, come la scorsa edizione del corso, negli spazi della libreria di piazza Roma e saranno tenute con un minimo di tre persone. Le attrezzature grafiche sono a carico de ‘Gli Skizzati’ (carta, pennelli e inchiostri). A ogni partecipante è richiesto un contributo di 15 euro. È possibile comunicare la propria partecipazione fino al giorno prima dell’evento. Orari e logistica: ciascuna lezione di shodo si svolgerà l’ultimo martedì del mese, in fascia oraria 18.30/19.30, secondo il seguente calendario: 30 gennaio, 27 febbraio, 26 marzo, 30 aprile, 28 maggio e 25 giugno.

Per informazioni e prenotazioni: 347/4563763. E ancora, sempre alla libreria Rinascita, ma domenica, alle 17, è in programma la presentazione del romanzo ‘Apri gli occhi, Olivia’ con la giovane autrice Roberta Giuliani. La scrittrice sarà introdotta da Serena Valentini. Nel libro della Giuliani protagonisti sono Olivia, Camilla e Jo, tre amici inseparabili, tre adolescenti alle prese con la vita, che si affacciano al mondo dei grandi e che con quel mondo disperatamente cercano un dialogo. Il romanzo ha una struttura circolare che inizia e finisce sulle palpebre chiuse della protagonista: gli occhi, privilegiata via che introduce alla realtà, assumono nell’intera opera un significato metaforico, facendosi ora scudo contro il male, ora unico passaggio possibile alla vita che, per quanto amara sia, è una sola e preziosa, e va affrontata con coraggio.

Lorenza Cappelli