
Progetto sperimentale di assistenza sanitaria a distanza, dal 19 maggio saranno coinvolti alcuni Comuni pilota dell’entroterra. Il direttore Ast Maraldo: "Minori costi e facilità nei servizi".
Migliorare l’accesso alle cure ai pazienti che vivono nelle aree interne. Questa la finalità del progetto sperimentale di telemedicina (assistenza sanitaria a distanza) che il prossimo 19 maggio sarà avviato in alcuni comuni ‘pilota’ del Piceno. Finanziato dal Bim Tronto e dall’ ‘Accordo di programma quadro – Area interna Ascoli’ di cui ente capofila è l’Unione montana del Tronto e Valfluvione, e realizzato con la collaborazione dell’Ast di Ascoli che mette a disposizione i propri specialisti per la refertazione degli esami da remoto. Questo modello di erogazione dei servizi sanitari permetterà l’ampliamento dell’erogazione delle prestazioni sanitarie a distanza su tutto il territorio dell’Ast di Ascoli. Il progetto è stato presentato ieri, all’ospedale ‘Mazzoni’ di Ascoli, dal direttore generale dell’Ast di Ascoli, Antonello Maraldo, dal direttore sociosanitario Sonia Carla Cicero, dal direttore del distretto sanitario di Ascoli, Giovanna Picciotti, dall’assessore regionale Andrea Antonini, dai presidenti di Bim Tronto e dell’Unione montana del Tronto e Valfluvione, rispettivamente Luigi Contisciani e Giuseppe Amici, e il presidente della conferenza dei sindaci, Daniel Matricardi. Il progetto partirà in via sperimentale a Offida e Comunanza dove ci sono le Case di comunità, e nei comuni di Appignano, Montalto, Acquasanta. Partirà anche a Cupra, ma come Punto salute finanziato con il bilancio dell’Ast, giungendo così gradualmente a coprire l’intero territorio, con esclusione di Ascoli e San Benedetto dove sono però presenti i due ospedali. "Il vantaggio per i cittadini di queste aree geograficamente più fragili – ha spiegato il direttore sociosanitario dell’Ast di Ascoli, Sonia Carla Cicero - è quello di avere servizi sanitari molto vicini a casa in relazione a patologie croniche, ovvero di lunga durata, altamente diffuse nella popolazione, e di poter condividere in tempo reale con il proprio medico di medicina generale l’esito di accertamenti diagnostici". "In questo caso, si anticipa e si introduce quella che a regime, con il Decreto 77, sarà la nuova medicina del territorio di prossimità che, attraverso la telemedicina e gli altri strumenti che il Decreto stesso prevede, porta la sanità a casa del cittadino determinando minori costi e più facilità di accesso ai servizi" ha concluso il direttore generale dell’Ast Antonello Maraldo.
Peppe Ercoli