MASSIMILIANO MARIOTTI
Cronaca

Start up, ascolano sugli allori: "Pelle umana in laboratorio, così si riducono i test sugli animali"

Massimo Alberti, 42enne che con la sua ‘Revivo BioSystems’ sta conquistando il mercato internazionale: quest’anno riceve il premio ’L’innovazione che parla italiano’

In senso orario, alcuni acquirenti asiatici con Massimo Alberti; il ricercatore con il suo team della ‘Revivo BioSystems’. Nella foto piccola uno dei cani usati per gli esperimenti sugli animali

In senso orario, alcuni acquirenti asiatici con Massimo Alberti; il ricercatore con il suo team della ‘Revivo BioSystems’. Nella foto piccola uno dei cani usati per gli esperimenti sugli animali

Ascoli, 1 maggio 2024  – Eccellenze ascolane alla conquista del mondo. Ha dell’incredibile la storia di Massimo Alberti, 42enne nato e cresciuto ad Ascoli prima di lasciare la realtà di provincia per partire alla scoperta di nuovi orizzonti sbarcando a Singapore. Qui con la sua ‘Revivo BioSystems’ sta conquistando il mercato internazionale. Tanto dall’arrivare a ricevere dal Governo il riconoscimento ‘l’innovazione che parla italiano’. La sue lungimiranti tecniche si basano sul taglio alla sperimentazione animale ottenendo risultati anche migliori. Nei giorni scorsi Alberti è tornato a Torino per ricevere il premio dalla ministra dell’università e ricerca Anna Maria Bernini.

Quanta soddisfazione c’è nel ricevere il premio ‘Start-up - l’innovazione che parla italiano’?

"Un grande piacere e un bel riconoscimento. Essere premiati dal tuo paese è motivo di grande orgoglio. E il fatto che io sia arrivato qui venendo da una piccola realtà di provincia non è affatto scontato. Per me è un traguardo importante, ma la cosa più importante è sviluppare un prodotto utile alla comunità. In questa sesta edizione del premio sono stato il primo premiato che vive in Asia".

Da dove parte la sua storia?

"Sono nato ad Ascoli e ho frequentato il liceo classico dopodiché ho studiato al Politecnico di Milano ingegneria biomedica per poi fare un dottorato in Danimarca. Dal 2007 vivo all’estero. Ho trascorso 7 anni in Danimarca, dove ho ottenuto il Dottorato in Micro- e Nanotecnologie e lavorato in un’azienda biotech. Poi volevo fare un’esperienza fuori dall’Europa così ho trovato un’opportunità a Singapore nel 2014 per la Agency for Science, Technology and Research, un importante istituto di ricerca fondato dal Governo di Singapore. Sono figlio della classe operaia, cresciuto in una di quelle famiglie di lavoratori illuminati che capiscono l’importanza dell’istruzione come strumento che le persone come noi hanno per raggiungere traguardi importanti e fare la differenza".

Quanto resta ancora legato ad Ascoli oggi?

"Parte del mio cuore rimane sempre lì dove c’è la mia famiglia d’origine e i miei amici di una vita. Tornerò con piacere a maggio per una vacanza. Quello che mi è sempre piaciuto di Ascoli è la tranquillità, la ricchezza della sua storia e la bellezza unica della natura circostante. Una bellissima città con grande cultura culinaria. Io sono andato via perché avevo voglia di conoscere il mondo e una realtà così mi andava un po’ stretta. Istruzione, educazione, lavoro duro, ambizione e coraggio. Questi gli ingredienti per emergere. Oggi mi sento un rappresentante di Ascoli nel mondo e devo dire che qualcuno ha già iniziato a venire dopo che gli ho parlato delle nostre bellezze".

Come nasce il progetto che è riuscito a sviluppare?

"Dopo aver sviluppato questa tecnologia nell’istituto di ricerca, volevamo portarla fuori dal laboratorio e commercializzarla. I successi iniziali ci hanno dato coraggio e così ho avviato una start-up: la ‘Revivo BioSystems’. Si tratta di una piattaforma per generare modelli in vitro di tessuto umano in 4d più realistici di quelli tradizionali. Da qui riusciamo a studiare quali proteine tessuti come la pelle o la mucosa orale producono e rilasciano".

Di cosa parliamo nello specifico?

"Sono usati per test preclinici di sicurezza ed efficacia. È un dispositivo che aiuta, attraverso un modello realistico, a capire come un tessuto umano si comporta e reagisce a prodotti farmaceutici, cosmetici e nutraceutici al fine di assicurare che producano gli effetti desiderati ed evitare che abbiano un effetto avverso. In questo campo, a livello preclinico, in genere vengono effettuati degli studi su animali e colture cellulari tradizionali. Noi invece usiamo colture cellulari avanzate che riproducono tessuti umani. Abbiamo modelli per studi di anti-invecchiamento, di rigenerazione, di assorbimento e di condizioni mediche".

A questo unite anche una mission etica?

"Le nostre tecnologie avanzate offrono ottimi risultati, permettendo ai nostri clienti di ridurre i test sugli animali. La nostra è soprattutto una missione etica e di conseguenza può avere anche un impatto sociale. Chiaramente dietro c’è tanta ricerca".

In quale mercato operate?

"Lavoriamo con tutti gli stati del sud-est asiatico. Le grandi aziende mondiali che producono questi prodotti hanno solitamente un headquarter in Europa e in America, quindi come start-up dovevamo essere globali fin dal principio. Il nostro obiettivo chiaramente è diventare leader nel mercato mondiale di strumenti e soluzioni per test preclinici in vitro. Adesso stiamo ampliando i nostri confini abbracciando anche Francia, India, Australia, Thailandia, Cina e Canada. Possiamo vantare distributori in 8 paesi".