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Scuole finite, domani i primi esami: "Date il massimo, il voto non è tutto"

La dirigente Bellini ai genitori: "Non stressate i ragazzi, badate che siano leali, e occhio agli outfit"

Scuole finite, domani i primi esami: "Date il massimo, il voto non è tutto"

Vacanze alle porte, ma non per tutti: gli studenti degli ultimi anni cominciano a preparare carta e penna per i primi test scritti. A partire, come di norma, le scuole secondarie di primo grado. "Siamo già partiti con la riunione preliminare per l’organizzazione – commenta la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo D’Azeglio, Valentina Bellini –, invece a livello di prove avremo lunedì il primo scritto, quello di italiano, seguiranno poi lo scritto di lingua e poi l’ultimo di matematica. Dopodiché i giorni successivi, dopo le correzioni, cominceranno gli orali. La fine è prevista intorno alla metà di giugno". Diversamente da come accade per l’esame di Stato conclusivo dell’ultimo ciclo di studi, la maturità, le date dell’esame di terza media non vengono stabilite dal Ministero ma ogni singola scuola stabilisce il calendario in autonomia in base alla finestra temporale stabilita dal Ministero. A prescindere dalle date, si tratta di un passo importante per i futuri adulti che dovranno sostenerlo: "É un rito di passaggio importante e come scuola – ribadisce la Bellini – cerchiamo sempre di fare in modo che venga percepito da alunni e famiglie come una cosa seria. Non mi piace quando sento dire dai genitori ‘non preoccuparti tanto è facile’ perché si tratta comunque di un impegno, un’assunzione di responsabilità. I ragazzi e le ragazze vanno messi nelle condizioni migliori per poter esprimere sé stessi. Ecco quello che, come docenti, desideriamo: vogliamo la serietà, vogliamo l’impegno, vogliamo che siano consapevoli di quello che dicono, senza frasi imparate a memoria, in particolar modo all’orale, perché è anche nel colloquio che si dimostra impegno e serietà. In generale, con l’esame si raccolgono i frutti del lavoro precedente. Mi piace dire che facciano il massimo, che non è uguale per tutti, ma che ciascuno faccia il meglio che può".

Dirigente, ci sono raccomandazioni da fare? "Io dico sempre che ogni luogo ha un suo dress code, nessuno penserebbe di andare al mare con i tacchi o con la cravatta e nessuno penserebbe di andare in ufficio con le ciabatte. L’esame è un rito pubblico della scuola, un rito che va onorato anche con un abbigliamento adeguato, cioè fresco, per carità, perché devono stare freschi, rispettoso delle istituzioni, visto che si tratta di una prova statale. I ragazzi lo sanno e i docenti li educano da tempo per questo. E questo vale anche per i genitori".

Qualcosa da dire ai genitori? "Non caricate i ragazzi di aspettative, perché non è il voto che conta. Devono badare che i ragazzi e le ragazze facciano il proprio lavoro in piena serietà, in piena responsabilità e autonomia, in modo leale e corretto. Non stressate troppo gli studenti per la prestazione. Insomma, rabbrividisco all’idea di un genitore che spinge il figlio a copiare".

Ottavia Firmani