FLAVIO NARDINI
Politica

Elezioni Ascoli, destra favorita: la partita degli assessori

Se FdI dovesse surclassare le altre liste, l’uscente Fioravanti avrà mano libera. Corsa in salita per lo sfidante Pd Nardini, nonostante il sostegno della Schlein

Il sindaco uscente Marco Fioravanti (a sinistra) con lo sfidante Emidio Nardini

Il sindaco uscente Marco Fioravanti (a sinistra) con lo sfidante Emidio Nardini

Ascoli, 6 giugno 2024 – Questa volta non ci sarà ballottaggio, come cinque anni fa, perché i candidati sono due. Ma la sensazione è che ad Ascoli la vera sfida sia ancora interna alla destra. Il sindaco uscente Marco Fioravanti, appoggiato da nove liste tra cui il suo partito Fratelli d’Italia, oltre a Forza Italia e Lega, dovrà vedersela con il candidato di centrosinistra Emidio Nardini, cardiologo in pensione che può contare su quattro liste tra cui Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. La distanza tra i due sembra importante, con il primo super favorito: ecco allora che si apre l’altra partita, quella degli assessorati, che fanno gola a chi c’è da una vita (addirittura 25 anni) e le nuove leve. Una partita a destra in una città che nella sua storia ha visto pochissima sinistra: soltanto una piccola parentesi tra il 1995 e il 1999 con l’avvocato Roberto Allevi dell’allora Pds. Nardini proverà a far saltare il banco nonostante una campagna elettorale giocata poco all’attacco, con scarsi investimenti di propaganda e qualche incontro nei quartieri cittadini. Il clou c’è stato il 22 maggio con la visita di Elly Schlein, unico momento in cui il medico 72enne ha ruggito sul palco contro l’attuale amministrazione. Basterà per impensierire Marco Fioravanti? Il primo cittadino parte con gli ampi favori del pronostico, ed è talmente sicuro di vincere da potersi permettere di mettere veti sulle candidature. È così che ex Udc o renziani sono stati sedotti e abbandonati proprio quando il loro ingresso in una delle nove liste in appoggio al sindaco sembrava cosa fatta, tanto che qualcuno aveva già messo il suo faccione nei manifesti in giro per la città. Troppo alto il rischio di vederli in consiglio comunale, meglio puntare su chi c’è sempre stato, deve aver pensato Fioravanti che per il definitivo via libera alle candidature si è anche affidato a un comitato di ’saggi’ composto da tre persone.

Per fare piazza pulita il suo sogno non è vincere, ma stravincere, sperando in un successo di Fratelli d’Italia e un mezzo flop della Lega, il partito della coalizione che ha accusato più mal di pancia nell’ultimo periodo. Gli investimenti di propaganda, in questo caso, sono stati monstre, tra città tappezzata di cartelloni e gigantografie sui bus. Non c’è giorno, poi, che non arrivi notizia di nuovi investimenti per la città e lo slogan "a metà? No, grazie" ripreso da una vecchia campagna elettorale del sindaco di Bari Antonio Decaro, va proprio nella direzione di voler continuare quanto fatto finora.

È in questa situazione che Nardini proverà a far saltare il banco. Anche perché sabato e domenica si chiuderà lo spazio dei pronostici e inizieranno a sommarsi i voti. Alla fine contano sempre quelli.