
Valsamoggia (Bologna), 5 febbraio 2023 – “Costa meno di una casa a schiera nel centro di Londra o di un attico nel centro storico di Roma". Con un lessico più vicino a quello di una agenzia immobiliare, la notizia della messa in vendita del Castello di Serravalle è approdata sulla pagina online della Cnn: il canale informativo dell’emittente statunitense che alcune settimane fa nella sezione Viaggi, a firma di Silvia Marchetti, ha titolato così: ‘Castello, palazzo e villaggio italiano in vendita per 2 milioni di dollari’. Inizialmente proposto ad oltre due milioni di euro, oggi, a conti fatti, il prezzo è leggermente diminuito a quota 1,9 milioni di euro. Cionostante le diverse trattative intavolate ad oggi non sono andate in porto.
"La proprietà comprende il maestoso castello sorto sulle rovine di insediamenti pagani, un palazzo signorile settecentesco su tre livelli denominato Palazzo Boccadiferro, dove abitano saltuariamente gli attuali proprietari, un casino di caccia con legnaia, una torre di avvistamento a quattro piani, uno splendido camminamento panoramico e un rigoglioso parco di 14.000 mq" si legge nell’articolo della Cnn che ha attinto alle informazioni diffuse dalla immobiliare Giacopini, l’agenzia che gestisce la vendita: "Non solo è molto conveniente, all’incirca mille euro al metro quadro, ma ha un enorme potenziale sia come rifugio privato e silenzioso per staccare la spina, sia come investimento per trasformarlo in un resort", spiega il titolare Paolo Giacopini citato nel corpo dell’articolo che nell’incipit introduce una domanda retorica: "Hai mai sognato di possedere la tua cittadella segreta in una bellissima regione d’Italia, vagando lungo le sue mura fortificate come un monarca che osserva il loro regno?".
Dunque presto un nuovo facoltoso ‘monarca’ potrebbe regnare da una magione da 1.600 metri quadrati con vista mozzafiato sulla vallata del Ghiaia di Serravalle. Maniero che rappresenta il cuore del castello che nei secoli fu trasformato in dimora gentilizia, ed oggi è perfettamente restaurato dalla famiglia Cavazzoni-Pederzini che l’ha sempre aperta di buon grado in occasione di concerti, convegni, iniziative enogastronomiche e pochi selezionati matrimoni. "Non abbiamo più l’energia necessaria per occuparci adeguatamente di questo palazzo che non manca neppure dei fantasmi delle dodici mogli uccise dal potente Boccadiferro", dicono i proprietari.