PIERFRANCESCO PACODA
Cosa Fare

Kings of Convenience a Bologna: "Di nuovo in città, che bel ricordo"

Doppio appuntamentoal teatro Manzoni con l’ultimo ’Peace or love’. "Vogliamo mangiare i tortellini in brodo"

Per i Kings of Convenience, doppia tappa a Bologna

Per i Kings of Convenience, doppia tappa a Bologna

Bologna, 29 ottobre 2021 - ‘Quiet is the new loud’, La quiete è il nuovo rumore è una di quelle espressioni che hanno definito il suono del pop più seducente dei primi anni 2000, ballate morbide che hanno lo stesso impatto, la stessa frenesia emotiva di un ritmo digitale che irrompe sulla pista da ballo. Un manifesto di una scena generata proprio dalla pubblicazione di un disco che si chiamava così, pubblicato nel 2001 da due giovani norvegesi di Bergen, i Kings of Convenience. Con quell’album il duo impose un suono che utilizzava le partiture del folk, gli intrecci melodici tra voce e chitarre di un’era psichedelica per raccontare una quotidianità contemporanea, che arrivò ai vertici delle classifiche internazionali.

Una avventura umana e artistica, che, a distanza di cinque anni da un loro concerto in città nel 2016, li porta nuovamente a Bologna questa sera e domani, al Teatro Manzoni (ore 21.15) per due concerti ‘antologici’ organizzati dal Covo durante i quali ripercorreranno una lunga carriera che, tra scioglimenti e riunioni, è culminata, per adesso, nell’album Peace or Love, uscito la scorsa estate. "Abbiamo un meraviglioso ricordo del nostro concerto bolognese del 2016 - dicono - e, visto che rimarremo in città per due giorni, vogliamo trovare il tempo per gustare nuovamente i tortellini in brodo".

Tortellino, a Bologna è a denominazione controllata

Il loro rapporto con l’Italia, in realtà, è molto più stretto, sin da quando, all’apice del loro successo, scelgono un produttore italiano, Davide Bertolini, per la registrazione del terzo album, Declaration of Dependance, che fu realizzato nel 2008, nel ‘leggendario’ Esagono Studio di Rubiera, in provincia di Modena. Qui i Kings of Convenience elaborano la loro poetica, insieme pastorale e urbana, con una raccolta di canzoni sofisticate che li consacrano definitivamente come riferimento obbligato di quello che verrà definito New Acoustic Movement. Poi, la decisione di intraprendere strade diverse. Uno, Eirik Glambæk Bøe, torna a Bergen, l’altro Erlend Øye, si trasferisce in Sicilia, dove ha formato, il gruppo La comitiva. Poi, il desiderio di lavorare nuovamente insieme e l’incontro che ha portato alla scrittura di Peace or Love, che riprende quelle trame apparentemente esili, quei fraseggi cristallini che conquistarono il mondo portando il folk pop post adolescenziali dalle camerette di una cittadina universitaria norvegese nei club e nei bar più alla moda, da Miami a Ibiza. Il disco è stato registrato in cinque anni in cinque città diverse e risente di questo clima cosmopolita, come fosse un diario di viaggio sonoro di due persone che si sono ritrovate dopo un lungo periodo.