Bologna, Paruolo fuori dal coro: "Città 30 senza senso, è tutta immagine"

I dubbi del consigliere regionale dem. Ma in consiglio il partito fa muro. L’affondo del centrodestra: "Anche a sinistra riconoscono l’errore".

Città 30, il Pd si spacca  Paruolo: "Solo immagine"

Città 30, il Pd si spacca Paruolo: "Solo immagine"

Bologna, 11 luglio 2023 – La Città 30 spacca anche il Pd. A lanciare una stoccata alla misura bandiera della giunta Lepore è il consigliere regionale Pd Giuseppe Paruolo che bolla "il provvedimento più d’immagine che con l’obiettivo concreto di tutelare la salute e migliorare il traffico".

Il dem, informatico del Cineca, ‘demolisce’ anche lo studio alla base del provvedimento e conclude che "per diminuire in modo significativo gli incidenti gravi bisognerebbe controllare il rispetto dei 50 nelle strade secondarie". Da qui, insiste: "Ha senso cambiare il limite sulle altre strade senza modificarle dal punto di vista sostanziale? Temo le generalizzazioni che prescindono dalla sostanza, e che riducendo il tutto a una formalità (si cambia il cartello e via) in definitiva allontanano la regola dal buon senso. Sarebbe meglio investire sui controlli, soprattutto dove il rispetto dei limiti è essenziale per evitare il rischio incidenti".

In definitiva, conclude Paruolo, "se alla fine rimarrà un limite teorico di 30 kmh e nella pratica non venisse rispettato, come succedeva in parte anche per i 50 kmh, resterebbe solo l’operazione di immagine. Col rischio di suddividere i cittadini nelle tre categorie italiche: fessi, furbi e vittime. Fessi quei pochi che nonostante tutto le regole le rispettano, furbi quelli che se ne fregano e vanno come gli pare, che sono poi la maggioranza, vittime quei pochi furbi che si beccheranno una multa".

Parole che fanno infuriare i dem in consiglio comunale. "Chi sostiene che la Città 30 riguarderà solo l’installazione di nuovi cartelli stradali non ha compreso la portata degli interventi che si realizzeranno", punge la dem Mery De Martino, dopo i dubbi di Paruolo. E aggiunge: "Nel progetto verranno investiti oltre 24 milioni di euro per modificare le strade rendendo più difficile tenere velocità sostenute" e punge il collega di partito ricordando che la Città 30 "non può essere relegata allo scambio di mere opinioni personali ma necessita di un approfondimento".

Dall’altro fronte, quello di centrodestra, intanto si festeggia la spaccatura. "Dopo Guccini, sono sempre di più le voci ‘libere’ nel mondo della sinistra che ritengono la Città 30 un clamoroso errore per Bologna", affermano i consiglieri di Fratelli d’Italia, che fanno sapere che la lora raccolta firme anti-Città 30 è arrivata a quota 6mila sottoscrizioni. "Anche all’interno del Pd cominciano a smarcarsi dal progetto Città 30", evidenzia il capogruppo leghista Matteo Di Benedetto chiedendo un passo indietro da parte di Lepore. "Basta estremisti", dice il forzista Nicola Stanzani ricordando anche il dietrofront sulla pedonalizzazione di via de’ Carbonesi. "Un progetto che va rimodulato", dicono i civici di Bologna Ci piace, Samuela Quercioli e Gian Marco De Biase.