FEDERICA ORLANDI e PIER LUIGI TROMBETTA
Cronaca

Vigilessa uccisa, la direzione dello sparo inguaia Gualandi

Il delitto di Anzola, nuovi dettagli dall’autopsia della donna: l’uomo e Sofia Stefani erano vicini e la traiettoria del proiettile era quasi orizzontale

Anzola dll’Emilia (Bologna), 31 maggio 2024 – Mercoledì prossimo sarà il giorno dell’ultimo saluto a Sofia Stefani, la vigilessa di 33 anni uccisa da un colpo di pistola sparato dall’arma di ordinanza dell’ex collega, con cui aveva avuto una relazione, Giampiero Gualandi, 63. Lo stesso giorno, nell’ufficio all’interno del comando di polizia locale nel centro di Anzola in cui la giovane è stata uccisa, e reso inaccessibile dai sigilli apposti dall’autorità giudiziaria da quel drammatico 16 maggio, ecco che i consulenti di Procura e parti incaricati della perizia balistica cominceranno i lavori, con il primo sopralluogo.

Sofia Stefani, la vigilessa di 33 anni uccisa da un colpo di pistola sparato dall’arma di ordinanza dell’ex collega, con cui aveva avuto una relazione, Giampiero Gualandi, 63.
Sofia Stefani, la vigilessa di 33 anni uccisa da un colpo di pistola sparato dall’arma di ordinanza dell’ex collega, con cui aveva avuto una relazione, Giampiero Gualandi, 63.

Gualandi, si ricorda, è in carcere con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato; ma la sua versione, ribadita a più riprese anche davanti al gip, affiancato dall’avvocato Claudio Benenati, è che si sia trattato di un tragico incidente: un colpo sarebbe partito dalla sua pistola durante una colluttazione con Stefani, che al culmine di una lite relativa alla fine della loro relazione (voluta da Gualandi e a cui la ragazza non si rassegnava) avrebbe afferrato l’arma rimasta sulla scrivania dell’ufficio del vigile, che aveva da poco finito di pulirla. Nel tira e molla successivo sarebbe partito il colpo fatale. Una versione che non ha convinto gli inquirenti, né il gip Domenico Truppa, che ha appunto disposto il carcere per l’indagato. La famiglia della ragazza è rappresentata dall’avvocato Andrea Speranzoni.

Nel frattempo, altre indiscrezioni emergono dal lavoro dei consulenti nominati per eseguire l’autopsia sul corpo della ragazza. Il colpo che ha centrato la donna in pieno viso, allo zigomo sinistro, pare partito da distanza ravvicinata, circa 30 centimetri. E l’inclinazione, pur dal basso verso l’alto (stando alla traiettoria tracciata dal proiettile tra il foro d’entrata e quello d’uscita), sarebbe, rispetto al piano, solo del 7%. Dunque minima, rispetto a un colpo sparato frontalmente. In ogni caso, tutti questi dettagli andranno confrontati con quanto emergerà dalla perizia balistica. Altri elementi si attendono poi dai telefonini dei due: mercoledì la pm Lucia Russo conferirà incarco al perito Michele Sacchetti per un esame irripetibile. Le parti si riservano di nominare consulenti propri.

I funerali di Sofia saranno a Zola Predosa. Dalle 9,30 alle 10,30 ci sarà la camera ardente alla medicina legale in via della Certosa a Bologna, poi il corteo funebre arriverà all’Abbazia dei santi Nicolò e Agata, chiesa parrocchiale di Zola; la cerimonia è prevista per le 11. La famiglia chiede non fiori, ma beneficenza ad associazioni a favore delle donne.