Chiara Barin
Chiara Barin
Cronaca

Da Bologna uno studio sulle diete vegetariane e vegane: aiutano a prevenire il cancro?

Gli effetti dell’alimentazione senza carne e derivati sulla salute: cosa emerge dalla ricerca di Federica Guaraldi e Davide Gori. Per quali malattie si riducono i fattori di rischio e in che modo. Il regime a base di frutta e verdura però è da evitare nelle persone fragili

La salute beneficia di diete basate su frutta e verdura: questi regimi, secondo uno studio di ricercatori d Bologna, possono aiutare nella prevenzione dei tumori e delle malattie cardiovascolari

La salute beneficia di diete basate su frutta e verdura: questi regimi, secondo uno studio di ricercatori d Bologna, possono aiutare nella prevenzione dei tumori e delle malattie cardiovascolari

Bologna, 31 maggio 2024 – Quali sono i benefici per la salute delle diete vegetariane e vegane? Riducono il rischio di sviluppare malattie cardiometaboliche e cancro?

A queste domande prova a rispondere uno studio che mette insieme i risultati di due decenni di ricerche scientifiche sull’alimentazione senza prodotti animali e derivati. 

Uno studio pubblicato sulla rivista Plos One e coordinato da Federica Guaraldi, endocrinologa dell’IRCCS - Istituto delle Scienze Neurologiche dell’Ausl di Bologna, e da Davide Gori, Istituto di Igiene e Sanità Pubblica, Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna.

I benefici delle diete senza carne

Dalla ricerca, incentrata sulla revisione di 49 metanalisi pubblicate tra il 2000 e il 2023, emerge che diete vegetariane e vegane offrono benefici in termini di riduzione del rischio di malattie cardiometaboliche, tumori e mortalità associata alle patologie cardiovascolari:

Si consolidano così i dati delle numerose ricerche su questo tema realizzate negli ultimi due decenni.

Prevenzione tumori: l’importanza dell’alimentazione

“Abbiamo applicato una strategia di ricerca rigorosa, analizzando una grande quantità di informazioni e ottenendo così evidenze solide e precise”, sottolinea il professor Gori. “I risultati ottenuti sono quindi una risorsa preziosa per ipotizzare misure preventive e formulare consigli alimentari personalizzati, volti a contrastare i principali fattori di rischio coinvolti nello sviluppo di malattie cardiometaboliche e cancro, tema di grande attualità e sfida nell’ambito della sanità pubblica”.

Cos’è l’approccio ‘revisione a ombrello’ e i suoi limiti

Seguendo un approccio di ‘revisione a ombrello’, l’analisi si è concentrata su studi che coinvolgevano persone di tutte le età, escludendo quelli basati su studi interventistici che utilizzavano diete prive di prodotti animali e loro derivati come terapia per persone con malattie metaboliche, così come di quelli che contemplavano carne, pesce o pollame o loro derivati anche se di tipologia selezionata e/o in piccole quantità, al fine di ridurre l’eterogeneità dei dati.

Gli autori hanno sottolineato la presenza di limitazioni all’interpretazione dei risultati ottenuti, in particolare l'eterogeneità dei dati (dovuta alla variabilità delle dimensioni del campione, delle caratteristiche demografiche e delle origini geografiche dei soggetti inclusi negli studi), oltre alla tipologia stessa della ‘umbrella review’ che potrebbe non aver considerato associazioni nuove o emergenti perché non trattate nelle revisioni analizzate.

Regime vegetariano: gli effetti sulla salute 

I risultati hanno evidenziato che le diete vegetariane e vegane sono significativamente associate a un migliore profilo lipidico, controllo glicemico, peso corporeo, valori pressori, oltre a riduzione degli indici di infiammazione.

E’ stata, inoltre, dimostrata una solida associazione con la riduzione del rischio di insorgenza di cardiopatia ischemica e cancro (i dati più numerosi sulle neoplastie gastrointestinali e prostatiche), e di mortalità per malattie cardiovascolari.

Donne in gravidanza: diabete e ipertensione

“Non è stata evidenziata alcuna differenza nel rischio di sviluppare diabete gestazionale o ipertensione nelle donne in gravidanza che seguivano diete vegetariane rispetto a coloro che seguivano altri regimi alimentari, a fronte di livelli più bassi di zinco, e maggiore rischio di neonati con basso peso”, aggiunge Federica Guaraldi.

Diete vegane e fragili: i fattori di rischio 

I ricercatori precisano come alcune diete particolarmente restrittive possano introdurre carenze di vitamine, minerali e altri nutrienti e siano da evitare in persone fragili e richiedano, nel caso, un adeguato monitoraggio.

Dallo studio si evince l’invito alla cautela: prima di suggerire su larga scala l'adozione di diete prive di prodotti animali e loro derivati, occorrono ulteriori ricerche.