Ex scalo Ravone, il progetto di riqualificazione. Il sindaco: “Abbiamo le chiavi”

Il Tar si è espresso positivamente sull’esproprio attuato dal Comune nei confronti di Ferrovie. L’idea di Lepore è “restituire ai cittadini le 18 aree ex militari e ferroviarie dismesse mai vissute dai bolognesi”

Ecco il grafico: la parte in rosso è la nuova zona acquisita dal Comune di Bologna

Ecco il grafico: la parte in rosso è la nuova zona acquisita dal Comune di Bologna

Bologna, 29 marzo 2024 - Bologna punta sulla riqualificazione delle aree ferroviarie e militari dismesse e lo fa presentando il nuovo progetto di riqualificazione dell’ex Scalo Ravone. “Da oggi abbiamo le chiavi”, commenta con una punta di orgoglio il sindaco Matteo Lepore.

Il Tar si è espresso infatti positivamente sull’esproprio attuato dal Comune nei confronti di Ferrovie, dopo il ricorso e l’incontro del 13 marzo. Qui ora prenderà il via un grande progetto che non si fermerà solo all’area dove oggi c’è Dumbo, ma si collegherà anche con il tram e l’intero quadrante della città.

Ex Scalo Ravone, il progetto

Nell’area che va dal Tpo, ora ufficialmente di proprietà di Palazzo d’Accursio, fino a oltre quello conosciuto oggi come Dumbo, attraverso progetto di “rigenerazione eco-sostenibile, la conservazione e il recupero degli edifici esistenti”, sorgerà il Distretto del Ravone: spazi pubblici destinati ad attività culturali, servizi per i cittadini, sport, abitazioni. Tutto in linea con l’esperienza di Dumbo già vista in questi anni e in dialogo con la rigenerazione del ‘quartiere’ ex Scalo-Malvasia, caratterizzato da “un’alta tensione abitativa”. Tutto verrà realizzato con fondi Pnrr: sul piatto ci sono 57 milioni. Ad aprire partiranno i lavori propedeutici all’intervento e dopo l’estate, a settembre, si andrà avanti con i cantieri veri e propri. Tutto deve finire entro il 2026, come da calendario del Pnrr.

Ex Scalo Ravone, l’iter

Questo, dopo la pronuncia positiva del Tar sull’esproprio al gruppo Ferrovie dello Stato, che ha dato il via libera all’attuazione dell’intervento previsto dai Piani urbani integrati. Per capire l’iter bisogna fare un passo indietro: l’area dal 2019 e aperta all’uso temporaneo e, dal 2022, Comune e città metropolitana hanno stretto un patto con il gruppo Fs (Fs, Rfi, Grandi Stazioni, Trenitalia e Fs Sistemi Urbani) per acquisire una porzione degli immobili dello Scalo Ravone con alla base la richiesta di risorse del Pnrr.

A causa di lungaggini burocratiche non si era arrivata alla vendita da parte di Ferrovie entro gennaio 2023 e così il Comune ha proceduto con l’esproprio. A nulla è servito il ricorso al Tar da parte di Fs Servizi Urbani.

Non è qui, però, il punto dove sorgerà anche la succursale del liceo Arcangeli e il nuovo polo scolastico. “È un altro iter, che pensiamo di sbloccare in qualche mese: non c’è un contenzioso”, aggiunge Lepore. Si tratta infatti di un’altra area ferroviaria, a nord est di Dumbo, vicina, ma inserita in un altro intervento.

Al via il progetto dell'ex Scalo Ravone. Il sindaco Lepore: "Ora abbiamo le chiavi"
Al via il progetto dell'ex Scalo Ravone. Il sindaco Lepore: "Ora abbiamo le chiavi"

Il sindaco

“A Bologna abbiamo 18 aree ex militari e ferroviarie dismesse mai vissute dai bolognesi ormai da oltre 20 anni - puntualizza Lepore -. L’obiettivo di questa amministrazione è restituirle ai cittadini. Oggi riusciamo a sbloccare questa operazione che per noi è fondamentale”. Il riferimento del sindaco è anche alle altre caserme e aree dismesse, su tutte Staveco, Stamoto, Masini e Perotti. “Qui a Dumbo abbiamo 11 ettari che oggi hanno un rapporto 80-20 tra cemento e verde: noi ribaltiamo questo rapporto - conclude Lepore -. È il più importante intervento della città finanziato dal Pnrr insieme con il Tram”. E proprio il collegamento con la nuova tranvia è al centro del restyling del “quadrante ovest” della città.

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