Le ossessioni di Giampaolo Amato: l’amante, l’eredità e quello strano prestito da centomila euro

L’ex medico della Virtus finito in manette per l’omicidio della moglie è indagato anche per la morte della suocera avvenuta 20 giorni prima. Nell’ordinanza del giudice emerge il suo bisogno di soldi

Bologna, 13 aprile 2023 – Chi la conosceva, e soprattutto i suoi due figli, di 30 e 26 anni, non hanno dubbi. Isabella Linsalata era molto innamorata del marito Giampaolo Amato. Lo era nonostante tutto, nonostante i tradimenti (più d’uno) e pure nonostante sospettasse che lui le somministrasse farmaci per stordirla. Inoltre, essendo molto religiosa, non avrebbe mai davvero preso in considerazione l’ipotesi del divorzio. E questo benché le amiche la biasimassero: "Erano molto dure – rivelerà la figlia, sentita a sommarie informazioni dagli inquirenti –, odiavano mio padre e vedevano mamma come una stupida perché gli stava ancora dietro...".

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Giampaolo Amato, Isabella Linsalata e i figli
Giampaolo Amato, Isabella Linsalata e i figli

A maggio 2019, la donna ancora scriveva al marito: "Amore, rientra nel Giampo che conosco... sono più di 11 mesi che sto male, lo capisci che ti amo?". Ma lui le era "indifferente... ancora peggio, ostile", prosegue lei. Perché Amato ormai aveva perso la testa per un’altra, molto più giovane, che oggi non è indagata e anzi avrebbe potuto essere a propria volta – questo il timore che il giudice illustra motivando le esigenze cautelari – "esposta al rischio di subire una sorte analoga a quella della Linsalata, tanto più ove dovesse decidere di rifarsi una vita", dato che ha lasciato l’indagato poco dopo essere venuta a conoscenza delle indagini a suo carico.

Ma non ci sarebbe stato solo il movente sentimentale a guidare la mano di Giampaolo Amato. Bensì anche quello economico. E quest’ultimo potrebbe pure essere quello che ha portato alla morte di Giulia Tateo, la madre di Isabella, deceduta appena 22 giorni prima di lei e risultata in seguito positiva a Midazolam con un "sospetto di presenza di sevoflurano in un polmone", proprio come la figlia. Per quella morte ora è indagato, ancora una volta, il genero.

Torniamo al movente. La figlia maggiore della coppia, sentita a sommarie informazioni, ha rivelato: "Mia madre, nella primavera del 2021, mi ha riferito di avere un dubbio sulle disponibilità economiche di mio padre, poiché lui stesso aveva palesato l’intenzione di vendere alcune delle sue moto, cui era molto legato". E Amato, da sempre "molto spendaccione", nell’ultimo periodo aveva cambiato atteggiamento, al punto da chiedere indietro alla figlia i soldi spesi per comprarle un telefonino, cosa che non aveva mai fatto prima. C’è di più. L’eredità.

"Il discorso della rinuncia alla successione è stato tirato fuori da mia zia Anna Maria appena arrivati a casa il giorno del decesso di mia madre – prosegue la ragazza –. Tutti i nostri appartamenti, tranne quello in campagna, erano di mia nonna, ma quando lei è morta mia zia ha cominciato a palesare alla mamma la paura che, essendo ancora sposata con mio padre, lui potesse disporre di tali beni". Una paura riferita dalla madre alla figlia il giovedì prima di morire. "Lì per lì mi era sembrato un discorso assurdo", perché pareva che la madre dovesse "mancare di lì a poco". Ma è proprio quello che poi è successo.

E dopo la morte della consorte, Amato aveva cominciato a fare discorsi "confusionari" su un presunto prestito di 100mila euro fatto alla moglie da appena sposati, ma di cui le banche non sapevano nulla. E con la cognata, ci fu pure una discussione circa un garage di proprietà della famiglia Linsalata, ma utilizzato da Amato.

Ma dove finivano tutti quei soldi? Forse i due moventi ipotizzati dalla Procura – sentimentale ed economico – proprio qui s’intrecciano. Infatti, il figlio minore avrebbe riferito sempre alla sorella di avere udito una telefonata del padre con l’amante, in cui le gridava: "Con tutti i soldi che ti ho già dato".

Del resto, i rapporti tra l’amante e la famiglia di Amato, moglie e figli, erano quantomeno turbolenti. Al punto che nel 2020 c’era stata pure una diffida da parte dell’avvocato della Linsalata, firmata da lei e dalla figlia. In particolare, la giovane amante (all’epoca trentatreenne) avrebbe vessato Isabella e pure la figlia maggiore tempestandole di telefonate – "15-20 tutte nelle ore della mattinata, dalle cinque e mezza alle sette" –, ma pure con messaggini e mail provocatorie, in particolare una, mandata di notte, in cui si ritraeva in atteggiamenti intimi con Amato e scriveva "siamo ancora qui". Più di una volta, la donna si era presentata sotto casa della coppia e in un’occasione anche davanti a quella di famiglia in campagna, a Monte San Pietro. Un’altra volta, in via Bianconi, era pure scesa la figlia e aveva discusso con la donna, davanti ad Amato che cercava di placare gli animi: lo racconterà lui stesso agli inquirenti.

La relazione extraconiugale aveva logorato la routine familiare del dottor Amato. Al punto da costringerlo ad allontanarsi da casa, vivendo in un hotel o in un residence, per alcuni periodi. E al punto da logorare il rapporto con i figli, tanto che questi si opposero strenuamente alla sua decisione di tornare a vivere al piano di sotto dell’appartamento della moglie, in via Bianconi, alla fine dell’estate del 2021. Una decisione che avrebbe per una volta reso persino la stessa Isabella "furiosa". Ma lei, innamorata fino alla fine, sperava in un ricongiungimento. E, ricostruiscono gli inquirenti, si sarebbe fidata del marito quando le ha offerto, si presume, l’ultima tisana. Tanto da essere descritta come "radiosa", nei suoi ultimi giorni, proprio perché sperava di tornare assieme a lui.

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