I fondi per la Garisenda. Il ministero assegna gli attesi cinque milioni: "La Torre è un simbolo"

Sangiuliano: "Ora il Comune segua tutto con la dovuta attenzione". Finanziamento reperito grazie alla rimodulazione delle risorse Pnrr. Gli interventi sulla messa in sicurezza vanno realizzati entro giugno 2026

I fondi per la Garisenda. Il ministero assegna gli attesi cinque milioni: "La Torre è un simbolo"

I fondi per la Garisenda. Il ministero assegna gli attesi cinque milioni: "La Torre è un simbolo"

Bologna, 5 gennaio 2024 – "Noi abbiamo fatto la nostra parte, auspico che altri facciano lo stesso e soprattutto che il Comune segua la questione con la dovuta attenzione. La Garisenda è un bene rilevante, simbolo di storia e identità". Le parole sono del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha confermato l’assegnazione di 5 milioni di euro di finanziamento degli interventi urgenti di messa in sicurezza, consolidamento e restauro della Torre medievale, individuando il Comune quale soggetto attuatore dell’intervento.

L’entità della misura era già stata annunciata mesi fa dalla sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni che, in accordo col ministro, si era attivata da ottobre per trovare le risorse per la messa in sicurezza della Torre, dopo la segnalazione da parte della Sovrintendenza.

"Ne avevamo parlato sin da subito, dando la nostra massima disponibilità a contribuire fattivamente alle operazioni che si sarebbero rese necessarie per tutelare la Garisenda. Un impegno che oggi diventa sostegno concreto: il disciplinare di assegnazione del finanziamento Pnrr del MiC di cinque milioni di euro per messa in sicurezza, consolidamento e restauro della torre è stato infatti trasmesso al Comune di Bologna, soggetto attuatore ed ente proprietario del bene", conferma Borgonzoni. Gli interventi per la messa in sicurezza – viene precisato nel documento sull’accordo tra ministero e Comune – dovranno essere avviati tempestivamente e conclusi entro giugno 2026.

Il Comune s’impegnerà, tra le altre cose, a realizzare le attività in conformità con il progetto presentato, che non potrà subire modifiche sostanziali. Il reperimento delle risorse necessarie a questo primo intervento è stato possibile grazie a una rimodulazione dei fondi Pnrr disposta già a gennaio 2023, individuando un residuo di 160 milioni di euro a seguito di una revisione degli stanziamenti a favore dei cinque "depositi e rifugi speciali per gestire al meglio le emergenze causate da calamità naturali".

Come previsto a gennaio, anche questo ultimo decreto rimanda a un successivo provvedimento ministeriale per l’allocazione degli attuali 155 milioni di euro residui che saranno comunque impegnati in interventi di adeguamento sismico dei luoghi di culto, torri e campanili. Non escludendo, quindi, la possibilità che proprio da questa disponibilità possano essere ricavate ulteriori risorse per gli interventi più corposi sulla Garisenda nei prossimi mesi.

Come dimostrano le ’carte’ del Comitato tecnico scientifico, si evince che la richiesta formale di intervento sulla torre risale allo scorso ottobre, quando la Soprintendenza, tramite una nota, aveva inviato al ministero la necessità di provvedere a interventi urgenti di messa in sicurezza, consolidamento e restauro.

Una richiesta accolta da Roma "dato l’elevato valore culturale e l’elevato rischio sismico sia in termini di vulnerabilità architettonico-strutturale che di pericolosità territoriale come risultanti dalla scheda tecnica allegata alla nota della Soprintendenza".

Al momento le ditte impiegate dal Comune per la messa in sicurezza della Torre stanno lavorando all’installazione dei micropali che dovranno sorreggere la cintura di container attorno alla Garisenda. I super esperti individuati da Palazzo d’Accursio stanno, intanto, studiando i documenti sulla Torre, in attesa di nuovi sopralluoghi fra il 10 e il 15 gennaio.

red. cro.