TANIA MONTANARI
Cronaca

I Pulécc’ dalla tradizione alla denominazione

Riconosciuta la De.Co. per le storiche sagome portafiaccole esposte in centro durante la processione del Venerdì Santo

I tradizionali Pulécc’

I tradizionali Pulécc’

Crevalcore (Bologna), 23 marzo 2024 – Nel territorio del Comune di Crevalcore, i Pulécc’ emergono con orgoglio come il secondo prodotto a Denominazione Comunale d’Origine (De.Co.), incantando con la loro bellezza intramontabile e il fascino di una storia secolare.

Questi antichi portafiaccole, simboli viventi della tradizione e della devozione locale, si preparano a illuminare la notte del Venerdì Santo, il 29 marzo, come da consuetudine. In un’esperienza unica e coinvolgente, i visitatori avranno l’opportunità di immergersi nel cuore pulsante della cultura crevalcorese, lasciandosi affascinare dai segreti custoditi da questi autentici gioielli d’arte popolare.

Le De.Co. sono certificazioni che legano un prodotto del sapere, alimentare o tradizionale al territorio d’origine, costituendo dunque un’attestazione di tipicità, che valorizzi la realtà locale. I Pulécc’, tipiche sagome portafiaccole, rientrano in questa categoria e rappresentando la cultura sacra e pagana di Crevalcore.

"Si tratta di una tradizione che vogliamo mantenere. È bello proiettarsi nel futuro, pur conservando uno sguardo sulle radici. D’altronde, siamo la nazione dei comuni, ed è questo che vogliamo mostrare alla gente", racconta il sindaco Marco Martelli. Il primo utilizzo di queste sagome risale al 17 aprile del 1840, quando gli abitanti del luogo si misero d’accordo per realizzare tali figure in legno dipinto ed esporle lungo l’odierna via Matteotti, durante la processione. In origine se ne contavano duecento, ma molte andarono perdute. Oltre alle poche originali superstiti, nel 1994 L’Associazione Commercianti Centro Vivo ne ha replicate 60, dando nuova luce a questo rito, grazie a mesi di lavoro volontario e a un forte amore per il territorio.

"I Pulécc’ sono un prodotto della tradizione, della devozione, ma anche pagano, in quanto il Venerdì santo per alcuni costituisce anche un momento di augurio per l’inizio della primavera" spiega Mariarosa Nannetti, assessora a cultura, comunicazione e turismo di Crevalcore.

"Questa giornata dell’anno – aggiunge l’assessora – è ben radicata nella cultura popolare, dunque non è soltanto religione". La tradizionale processione del Venerdì Santo a Crevalcore, infatti, risale al XVI secolo e da allora è sentita con calore dagli abitanti del posto. Anche quest’anno, Crevalcore aprirà le porte all’incanto dei Pulécc’. La suggestiva processione del 29 marzo, offre l’opportunità di scoprire i segreti di queste autentiche opere d’arte, rappresentando un’occasione unica per celebrare le bellezze locali e regalare un’esperienza coinvolgente a chi vi partecipa.