BENEDETTA CUCCI
Cronaca

Il disegno di Bagnarelli: "Impegno e sacrifici. Su ‘The New Yorker’ ho messo me stessa"

L’illustratrice ha realizzato la prima copertina dell’anno del settimanale. "La vignetta è simbolica, perché rappresenta sia l’inizio che la fine. Tra l’ansia di mettersi subito al lavoro e quella di perdersi la festa fuori"

Copyright 2024 Bianca Bagnarelli & The New Yorker. Used by permission

Copyright 2024 Bianca Bagnarelli & The New Yorker. Used by permission

Bologna, 29 dicembre 2023 – Chiude con i fuochi d’artificio questo 2023, per l’illustratrice Bianca Bagnarelli. Come quelli che una donna vede dalla sua finestra, sulla cover dell’ultimo The New Yorker, che l’artista ha disegnato – con il titolo ‘Deadline’, quindi ‘scadenza’ – raccontando in fondo, un po’ di sé. Arrivata da Milano sotto le Due Torri per studiare all’Accademia di Belle Arti, Bagnarelli, 35 anni, non se n’è più andata, trovando qui il luogo giusto anche per fare tante esperienze, che poi l’hanno portata fino in America. Brindando al nuovo anno, l’artista guarda anche alla sua prossima fatica che verrà pubblicata a marzo, le illustrazioni per ‘The Summer We Crossed Europe in the Rain’: una collezione dei testi che lo scrittore Nobel Kazuo Ishiguro ha scritto per la cantante jazz Stacey Kent.

Bagnarelli, lei ha conquistato la copertina del magazine The New Yorker del nuovo anno con la sua illustrazione ‘Deadline’ dedicata alla fine del 2023. Com’è andata?

"Mi ha scritto l’Art Editor Françoise Mouly per chiedermi se volevo fare una cover, ho mandato diversi schizzi relativi anche ad altri temi ed è stato scelto questo, il che mi fa particolarmente piacere visto che è legato al Capodanno, alla fine e all’inizio, quindi per la prima copertina dell’anno, il che è anche un po’ simbolico".

Nell’illustrazione c’è una donna alla sua scrivania con il computer acceso e il gatto che le fa compagnia. Fuori dalla finestra osserva i fuochi d’artificio. Che storia racconta?

"Innanzitutto mi fa piacere che le persone che la stanno vedendo, ci trovino significati differenti. C’è chi la interpreta come immagine di serenità e chi ci vede la rappresentazione del lavoro, così come è oggi, e delle difficoltà delle persone che lavorano. Io ho voluto raccontare me stessa e ho rappresentato molti dei miei ultimi dell’anno, passati così, perché in effetti dovevo finire dei lavori. Volevo che ci fosse questa parte di me, ripensando a tutte le nottate fatte anche durante le vacanze, per finire dei lavori con scadenza immediata".

La vita dell’artista…

"Quello che riporto è un po’ un pensiero irrazionale, come quando uno si sveglia la mattina prestissimo e inizia a lavorare molto prima dell’orario normale e c’è quella sensazione di stare sfruttando una sacca di tempo in più, come se ti stessi portando avanti e guadagnando tempo. E al contempo c’è la contraddizione perché forse ti stai perdendo qualcosa, visto che fuori c’è la festa, tutti si fermano e invece tu stai scegliendo di andare avanti. C’è un po’ di malinconia. E ci sono anche tante persone che quel momento non lo scelgono: qualcun altro ha dato una scadenza durante le feste e tocca lavorare, è un obbligo".

Per lei è stato così?

"Mi è successo tante volte, soprattutto all’inizio del mio percorso da freelance, quando sentivo che dovevo dire di sì a tutto, altrimenti erano occasioni mancate. Con l’esperienza si capisce che non si deve dire di sì sempre".

Qual è il segno forte del suo lavoro?

"Vengo dal mondo dei fumetti, nelle mie illustrazioni si sente molto, credo, l’ispirazione del fumetto come medium, la tensione sempre a creare delle immagini narrative che abbiano dentro delle storie, l’elemento umano. Spero si intuisca che c’è altro oltre l’immagine che stiamo guardando".